Che il mondo bancario sia tra quelli che più di ogni altro sia destinato a subire l’onta dell’innovazione, è cosa ormai chiara a tutti, soprattutto ai correntisti ed a quanti operano dietro uno sportello. Hype è però uno di quei brand che per molti versi sembrano uno spioncino nella serratura, attraverso il quale guardare al futuro intravedendo la nuova concezione di risparmio e gestione del denaro che sta al di là dell’oggi.
La stessa Hype definisce il proprio servizio come uno “sportello di deposito diffuso” e si presenta con una partnership con il Gruppo PAM: di fatto lo sportello viene dematerializzato e il concetto di “light banking” viene esteso ad una moltitudine di punti nei quali è sufficiente un codice a barre per poter caricare denaro sul proprio conto. Il funzionamento è semplice: si va allo sportello e si chiede di depositare o prelevare denaro cash dal proprio conto, come se si fosse in banca.
Il servizio si aggiunge alla ricarica tramite bonifico, carta di credito e accredito diretto dello stipendio e va incontro alla richiesta dei numerosi clienti che utilizzano Hype , anche come conto primario. Per il lancio del servizio in una prima fase di test la ricarica Hype partirà dai 126 punti vendita del Gruppo PAM (Pam, Pam Superstores e Panorama) catena leader della Grande Distribuzione in cui viacash è già integrato in virtù dell’accordo stretto per il suo sbarco in Italia. Il roll-out del servizio prevede poi l’estensione sia nella Gdo che in punti vendita di altri settori.
Un conto, una carta e un’app: attivazione gratuita e rapida, reperimento a domicilio della carta, dopodiché si è attivi e si può fruire dei vantaggi del “banking diffuso”. I conti possono andare fino a 1000 euro per le soluzioni Hype Start e 6000 euro per Hype Plus. Ad oggi gli utenti Hype sono circa 700 mila, con una crescita media di 2000 utenti al giorno: l’idea di un diverso modo di intendere la gestione del risparmio è qualcosa di premiante e la soluzione è una delle tante sfumature che l’universo Fintech sta partorendo sulla scia della crescente domanda di diversificazione dell’utenza.