Anche Hyundai punta a sfruttare la dimensione verticale dello spazio per evolvere il concetto di mobilità, soprattutto in ambito cittadino, sperimentando un concept potenzialmente in grado di alleviare il traffico di superficie: come annunciato oggi lo fa attraverso il lavoro della nuova divisione Urban Air Mobility che sarà guidata da Jaiwon Shin, ex numero uno dell’Aeronautics Research Mission Directorate della NASA.
Hyundai Urban Air Mobility per l’auto che vola
Stando alle previsioni formulate dall’azienda sudcoreana, il mercato relativo a questo tipo di mezzi è destinato a crescere in modo esponenziale in futuro. Non sarà comunque cosa immediata: Hyundai e le altre società che guardano con interesse in questa direzione dovranno anzitutto fare i conti con la progettazione di veicoli-velivoli in grado di assicurare un adeguato livello di sicurezza per i passeggeri e per la collettività, poi dovranno accompagnare il legislatore in un necessario processo di revisione delle normative che regolano la circolazione all’interno dello spazio aereo.
Hyundai non è l’unica realtà impegnata su questo fronte. Abbiamo scritto in passato su queste pagine di altre iniziative simili: da quella di Boeing che ha già completato con successo un primo volo di prova a Lilium che promette di offrire entro pochi anni un taxi volante destinato al trasporto pubblico, senza dimenticare Vertical Aerospace con la sua unità eVTOL (Electric Vertical Takeoff and Landing), il modello proposto da LIFT Aircraft e quello di Uber.
Con tutta probabilità un giorno saremo in grado prenotarne uno per muoverci dal punto A al punto B di una città proprio come oggi facciamo con le vetture del ride sharing, con l’unica differenza che per il decollo dovremo recarci a una piazzola predisposta.