I buoni propositi sono stati resi pubblici, in un post apparso sul blog ufficiale di Adobe. La software house di San José coordinerà tutti i suoi sforzi per risolvere alcune cruciali falle nel suo popolare Flash Player, che avevano in principio messo in allarme la comunità degli attivisti per la privacy.
Il cosiddetto caso Flash aveva in seguito attirato l’attenzione della Federal Trade Commission (FTC) statunitense, alle prese con cookie più resistenti come quelli dispensati dal player di Adobe. Pacchetti d’informazione relativa alla navigazione che avrebbero mostrato un livello di resistenza maggiore se sottoposti ai tradizionali tentativi d’eliminazione da parte dei meccanismi standard a protezione dei dati personali.
L’azienda californiana provvederà ora ad una significativa semplificazione delle opzioni relative alla privacy, attualmente gestite in un pannello di controllo non particolarmente facile da usare. L’obiettivo primario di Adobe sembra essersi diviso in due percorsi strategici, in vista di un maggiore controllo da parte degli utenti del player Flash.
In primis, produttori di browser come Google, Mozilla e Apple avrebbero stretto un patto di collaborazione per la realizzazione di uno standard di controllo delle informazioni trattenute da plug-in come quello di Flash . In altre parole, gli utenti potranno gestire la propria privacy restando nei confini del browser, senza l’obbligo di dirigersi tra i meandri del sito web di Adobe.
Il secondo percorso prevederebbe la realizzazione di un sistema per il controllo delle opzioni di Flash entro i confini del pannello di controllo del computer . Secondo i piani di Adobe, questo meccanismo di gestione potrebbe essere pronto entro la prima metà di quest’anno, disponibile in ambienti Windows, Mac e Linux.
Mauro Vecchio