Nel mondo ci sono bitcoin per un controvalore che supera il trilione di dollari. Il calcolo è presto fatto: sono approssimativamente 18,6 i milioni di bitcoin esistenti ed il controvalore è arrivato a sfiorare i 55 mila dollari l’uno: è sufficiente una semplice moltiplicazione per capire quanti zeri occorra utilizzare per descrivere il valore che ha raggiunto il fenomeno Bitcoin a livello globale.
Dove arriverà il Bitcoin?
Certo la curva di crescita non può che avvalorare tanto le argomentazioni di chi crede nel bitcoin (e sta aspettando che il suo valore possa arrivare ancor oltre quanto già raggiunto in questi giorni), quanto di chi non ci crede (e sta pazientemente aspettando che la bolla torni a sgonfiarsi): solo un anno fa il valore complessivo dei bitcoin non raggiungeva i 200 milioni, era addirittura caduto con l’incedere della pandemia, quindi una lenta risalita fino a giungere all’evidente esplosione di questo inizio 2021.
Inutile chiedersi dove possa arrivare il Bitcoin a questo punto: non si farebbe altro che fomentare la selva di opinioni disparate e poco argomentate intessute in una dicotomia di visioni fin troppo profonda. Proprio in queste ore Bill Gates ha commentato in modo molto distaccato, spiegando di non essere né in possesso di bitcoin, né di volerci scommettere contro, ma lasciando intendere tra le righe che vuol pensare alle transazioni digitali in altra forma che non siano le criptovalute. Ancora una volta, insomma, Gates e Musk sono su due orizzonti differenti, con due visioni e due stili antitetici che anche sul tema Bitcoin arrivano a porsi su visioni distanti.