Al senatore della Margherita Treu che in una intervista ha parlato dei call center come di “una forma pezzente e demenziale di capitalismo”, ha risposto Assotelecomunicazioni (Confindustria), sostenendo che l’espressione stessa Call Center va abolita perché “richiama un concetto riduttivo di organizzazione di persone che rispondono solo a chiamate telefoniche, per motivi di richiesta di informazione oppure di assistenza tecnica”.
E invece? Invece i.. call center , quelli insomma, sono di “estremo valore” e forniscono un servizio alla clientela “professionale”.
L’espressione “call center” secondo l’Associazione è inadatta per descrivere “i moderni centri di assistenza alla clientela”, che sono “organizzazioni indispensabili al funzionamento di tutte le attività di servizio, telecomunicazioni in primis, ma anche trasporti, servizi bancari ed assicurativi, pubblica amministrazione e servizi di consulenza in generale”. I “centri”, secondo Assotelecomunicazioni, sono “essenziali per l’evoluzione del settore dei servizi in Italia”.