Vi scrivo alla luce di alcuni articoli apparsi nella newsletter alla quale sono iscritto che ritengo molto utile unitamente ai complimenti per l’impegno profuso nella ricerca quotidiana delle notizie. Devo però, se non Vi offendete, osservare che da qualche tempo appaiono articoli su un certo argomento, la nocività dei cellulari, di opposte opinioni a distanza di qualche settimana.
Mi pare giusto dare spazio a tutte le considerazioni e ricerche sull’argomento, ma secondo me dovreste prendere posizione, commentando l’articolo.
Dico questo perché da circa 22 anni sono nell’ambiente dell’Information Technology e, sempre secondo il mio punto di vista, mi sembra corretto definire dannosi i cellulari per la salute, che ci siano o no ricerche più o meno attendibili e super-partes; questo perché è una legge fisica che le onde elettromagnetiche influiscano in varia misura sul corpo umano e non solo (i bambini fra l’altro corrono maggiori rischi per la sottile scatola cranica, come avete sottolineato in passato).
Non è corretto invece porre in evidenza un articolo che invece sostiene il contrario (provate a chiedere ai tecnici Telecom Italia che usavano 15 anni fa i cellulari Etacs quanti problemi ai timpani, di leucemia e cancri hanno avuto e, vi assicuro, che non sono fatti isolati). È ovvio che chi sostiene il contrario è pagato dalle case produttrici o comunque disconosce la scienza e la fisica.
Questo, in sostanza, è il senso di queste righe. Va bene sostenere che i telefonini aiutano meglio a sopportare lunghe ore di viaggio o coda, ma deve rimanere chiaro che si tratta di un elemento di distrazione, spesso causa di inicidenti.
Enrico P.
Caro Enrico
se è vero che le onde elettromagnetiche giungono all’organismo umano, il fatto che possano danneggiarlo, il come possano influire sulla salute e il quando tutto questo possa eventualmente avvenire, e in che misura e con quali conseguenze, e in quanto tempo, sono tutti elementi credo di grande interesse per tutti, visto l’enorme sviluppo delle tecnologie che, per quanto utili, sono grandi produttrici di elettrosmog. I casi che citi, e di alcuni di questi abbiamo parlato, non consentono di giungere ad una conclusione definitiva, perché il rapporto causa-effetto e le variabili che ne sono parte non sono ancora state rilevate in modo conclusivo. Persino i ricercatori maggiormente convinti dei potenziali danni non esitano a ripetere che sono necessari ulteriori e più lunghi studi, protratti su un maggior numero di anni, per capire come stiano esattamente le cose.
Dubito quindi che Punto Informatico o chicchessia possa avere una verità in tasca: dire che i cellulari hanno sicuramente effetti dannosi sulla salute è a mio avviso un arbitrio, che di scientifico ha poco e ha molto, invece, di quel comprensibile timore che credo più o meno tutti nutriamo verso lo sviluppo di cui sopra. La conseguenza è ovvia: quello che possiamo fare, tutti, è seguire quanto avviene nel mondo della ricerca, che a livello internazionale ormai da molti anni tenta di scovare una verità, senza però riuscirci, né in un senso né nell’altro.
L’alternativa o, meglio, il rischio, è trascinarci in un bunker tenuto in piedi da oscuri presagi sull’oggi tecnologico. Anche in questo ambito, come in tanti altri dominati dall’incertezza, credo che il buon senso debba fare da guida: se il mondo della ricerca non ha scovato quel rapporto causa-effetto non ha fin qui neppure escluso in modo definitivo che non vi siano conseguenze a lungo termine dell’uso del cellulare. Ed è qui credo che il buon senso debba intervenire, lo stesso che consiglia moderazione nel cibo e un po’ di moto tutti i giorni.
In medio- dicono i saggi – stat virtus. E io, come spesso dice qualcuno sui forum del giornale, quoto tutto;)
Ciao, a presto
Alberigo Massucci