Descrivendo la storia della Rete con un approccio epico, come quello usato da Tolkien nella saga del “Signore degli Anelli”, quindi come se fosse descrivibile come battaglia tra diversi Popoli, potremmo raccontarla come una lotta tra ben cinque etnie, i Nativi, i Primitivi, i Re, i Militari ed i Mercanti, che si svolgesse in una mitica “Terra di Gitale”.
In principio la Terra di Gitale era abitata solo dai primi Nativi, i Costruttori, inviati in esplorazione dai Militari per scopi ristretti e molto pratici. I Costruttori fornirono ai Militari un potente scudo che essi chiedevano, e furono da questi riforniti di tempo e risorse; un gioco in cui tutti e due i popoli ottennero quello che più desideravano. La libertà di cui i Costruttori godettero fu senza precedenti, e permise ad altri Nativi di unirsi loro; consentì alla popolazione di arrivare a centinaia di migliaia di Nativi che si trovavano però solo in luoghi particolari (università, grandi aziende di informatica).
Poi alcuni Mercanti cominciarono a capire che anche molte altre persone avrebbero pagato volentieri per collegarsi alla nuova Terra, soprattutto dalle loro case, e cominciarono a vendere collegamenti via modem. Quasi contemporaneamente un Nativo invento una magica Ragnatela, ed improvvisamente scoppiò l’estate della Terra di Gitale. Una marea di Primitivi emigrò nella nuova Terra ed i Mercanti cominciarono a smerciare immense quantità di spezie e profumi. I Militari storsero la bocca, ed inizialmente si allontanarono dalla nuova Terra cercando di crearsene una diversa per loro esclusivo uso. I Re invece, assai più pratici, cominciarono ad interessarsi al fiume di denaro che iniziava a scorrere dentro e fuori la nuova Terra, e pensarono bene di dettar leggi che consentissero loro, tramite i Mercanti, di deviarlo nei forzieri di Stato.
Avvenne però che mentre i Militari ed i Re agivano in maniera diversa secondo i loro interessi, gli abitanti della Terra di Gitale cominciarono ad utilizzarla da una parte per farla in barba ai Militari che volevano usare le tecnologie della Rete a loro esclusivo vantaggio, e dall’altra per farla in barba ai Re quando le nuove leggi che imponevano erano visibilmente ingiuste o “ad personam”, e dirette contro i cittadini.
Fu così che Militari e Re strinsero un’alleanza che, giocando su fronti apparentemente condivisibili e neutrali come i diritti degli autori e gli atti dei criminali, realizzò leggi e tecnologie che in sintonia furono impiegate per imbrigliare i cittadini della nuova Terra. Ci riuscirono facilmente perché la maggior parte di questi cittadini non erano formata dai Nativi, ma dai Primitivi, rimasti tali nell’anima malgrado vivessero nella nuova Terra per una buona parte del loro tempo.
Fu così che la partita dei diritti e della libertà fu persa senza nessuna opposizione, malgrado esistessero tutte le possibilità di giocarla per riequilibrare i poteri. La prima regola enunciata da un antico generale di una terra aldilà del mare, “Il miglior modo di vincere è quello di spezzare la volontà di combattere del nemico”, dimostrò ancora una volta la sua verità.
Ma gruppetti di Nativi e persino qualche Costruttore vivevano ancora nella Terra di Gitale, e prima per caso poi per una precisa volontà aprirono un altro fronte. Pensavano: “Se non possiamo imporre ai cittadini della nostra Terra di richiedere a gran voce l’esercizio dei propri diritti, e lasciamo a Re, Mercanti e Militari la possibilità di ordire i loro magheggi avvolti dal segreto, impediamogli almeno questo. Facciamo sì che le tecnologie, che per mancanza di volontà dei più non vengono usate per conservare la libertà, possano almeno essere utilizzate per spezzare il Segreto che circonda assai più le malefatte che le cose fatte a fin di bene”.
Detto, fatto: alcuni Costruttori crearono organizzazioni che nella nuova Terra raccoglievano documenti segreti o non pubblici e li mettevano a disposizione di tutti i Cantastorie e Bardi della nuova Terra. Dopo un’iniziale sbandamento, Re e Militari ricomposero rapidamente le loro fila e sbaragliarono con i loro potenti mezzi questi pionieri: la Rete ebbe così nuovi eroi da ringraziare (e sperabilmente non nuovi martiri). Altri Costruttori, traendo esperienza dagli accadimenti, diedero allora una risposta migliore: “Se avere il potere di spezzare il Segreto è un’arma così potente da suscitare reazioni così grandi, ebbene, che il Potere di Spezzare il Segreto sia dato senza sforzi a tutti quello che lo desidereranno”.
E questo accadde, e nel bene e nel male una nuova era di trasparenza ebbe inizio.
Non so se vissero tutti felici e contenti, però è possibile che il finale di questa favola, ovviamente del tutto inventata, diventi realtà nella nostra Rete.
È con immenso piacere che vi comunico la prima release completa di GlobaLeaks 0.1 , una delle risposte che la Rete sta creando per il bisogno di trasparenza che sempre più persone, organizzazioni e Paesi sentono.
Per gli interessati è disponibile una descrizione del software e alcuni dettagli tecnici . C’è ancora tanto da fare: questo è il bazaar dove gli interessati si riuniscono pubblicamente per praticare il Social Coding, e dove raccolgono i materiali di propaganda . Qui infine una vasta e ragionata raccolta delle iniziative di altri Cittadini della Rete a favore della trasparenza e della Public Disclosure .
Chi non crede solo alle favole può farsi un giro, e magari fermarsi per dare una mano.
Marco Calamari
Lo Slog (Static Blog) di Marco Calamari
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