Con l’avvicinarsi della data stabilita dal giudice incaricato per analizzare e giudicare in via definitiva il patteggiamento da 125 milioni di dollari stipulato da Google per il progetto Book Search, gli oppositori di BigG preparano l’offensiva contro quello che viene visto come il possibile inizio di un monopolio assoluto nel settore dei libri digitali.
Dopo l’interessamento del DOJ statunitense e della Commissione Europea, a salire sul carro da guerra dei rivali dell’azienda di Mountain View sono ora aziende del calibro di Microsoft, Yahoo ed Amazon: i tre colossi hanno da poco confermato la propria adesione alla joint venture formata da associazioni non profit ed editori sotto l’insegna della Open Book Alliance .
L’intento dell’associazione è quantomai chiaro: porre l’accento sulla presunta vera natura dell’accordo che, se approvato dal giudice nell’udienza prevista a breve, rappresenterebbe secondo il parere della OBA un profondo e radicale stravolgimento dell’industria del libro, che diverrebbe proibitiva per tutti eccetto che per Google, dall’alto dei 18 milioni di libri che verrebbero sbloccati (o bloccati, a seconda dei punti di vista) da un possibile esito positivo del verdetto.
I timori della coalizione verranno espressi al DOJ statunitense, che ha da poco confermato di aver iniziato un’indagine approfondita sulla vicenda. “Questo accordo presenta enormi conseguenze a lungo termine assolutamente anticompetitive, che gli utenti hanno appena iniziato a considerare” ha commentato Gary L. Reback, legale a capo della coalizione.
In particolare, i timori di monopolio volgono soprattutto sulla parte del progetto indirizzata a dare nuova vita ad opere orfane o non più pubblicate a livello cartaceo. Di contro, l’azienda di Mountain View continua a ripetere che l’accordo non è esclusivo e che altre aziende possono seguire la strada tracciata da Google. Inoltre, secondo BigG, l’eventuale buon esito della vicenda legale rappresenterebbe una valida opportunità per tutti gli utenti, che potrebbero godere di titoli caduti nel dimenticatoio per colpa delle obsolete strategie commerciali legate al settore dell’industria dell’editoria cartacea.
Con la discesa in campo di calibri grossi come quelli appena citati, la vicenda potrebbe subire un ulteriore scossone, dal momento che gli interessi in ballo sono più che cospicui.
Ulteriori informazioni sull’evolversi del caso sono previste per i primi giorni di settembre, periodo in cui il DOJ dovrebbe esporre davanti al giudice i risultati della propria indagine.
Vincenzo Gentile