Stando ai risultati finanziari resi noti da Nintendo, nel periodo fra aprile e settembre il gigante nipponico ha vantato un utile netto in crescita del 234 per cento se confrontato allo steso periodo dell’anno precedente . Un numero che appare d’impatto, ma guardando sotto la superficie emerge una situazione completamente diversa.
La console Wii U , in termini commerciali, è rimasta molto lontana dalle attese nonché anni luce dalla sua fortunata progenitrice Wii. I rilasci di titoli videoludici , d’altro canto, appaiono insufficienti a fornire la necessaria linfa economica: il titolo del momento, ovvero Pokémon Go, contribuisce agli utili ma continua a non influire in maniera significativa su ciò che arriva in cassa perché Nintendo possiede solo una quota minoritaria e quindi partecipa in maniera marginale alla ridistribuzione della montagna di profitti macinati dal prodotto targato Niantic.
Tutti sono in fibrillazione per Nintendo Switch , atteso per marzo e recentemente ribattezzato con questo nome nonché già conosciuto come NX ? Anche dopo la valanga di visualizzazioni del promo il valore delle azioni Nintendo è passato da 32,40 dollari a 28,75 dollari. L’analista del mercato videoludico Serkan Toto ha così commentato l’accaduto: “Penso che il prezzo delle azioni rifletta il fatto che il video non veicola novità, specifiche, prezzi o dettagli sul lancio. Gli investitori sono rimasti colpiti dal fatto che tutto ciò che emerge sia solo la volontà di rilasciare un dispositivo simile a un tablet che può essere usato anche come console domestica”. In effetti Toto conferma ciò che è noto ai più, gli investitori impegnano denaro dove intravedono certezze e hanno poca simpatia per le mere intenzioni se non suffragate da nulla di concreto.
Nonostante la nuova console sembri mettere parecchia carne al fuoco, nonostante Nintendo confermi l’intenzione di ridefinire ancora una volta i paradigmi del settore spingendo sulla modularità del dispositivo con un controller che operi in funzione delle situazioni, e sottolinei ancora una volta la ferma intenzione di considerare il videogame una esperienza sociale da condividere fra diversi giocatori in carne ed ossa contemporaneamente presenti di fronte ad un unico device, tutto ciò alimenta forse troppe attese e notevoli frustrazioni in chi vorrebbe saperne di più.
Ma allora da dove provengono gli utili? Paradossalmente il core business di Nintendo a poco a che spartire con gli utili del periodo. Una quota consistentemente di liquidità incamerata deriva infatti dalla vendita dei Seattle Mariners, un team di baseball della Major League.
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