Lo scorso anno Microsoft proclamò che Windows Vista avrebbe drasticamente ridimensionato la pirateria, specie quella praticata all’interno di uffici e mura domestiche. A poco più di un mese dal rilascio del nuovo sistema operativo, però, la realtà non premia gli sforzi dell’azienda: oggi esistono per lo meno tre differenti categorie di crack per Vista, e tutte permettono di ingannare o bypassare il processo di attivazione.
A fianco dei crack basati sulla virtualizzazione del server Key Management Service (v. Windows Vista, l’attivazione fa crack ) e di quelli che riescono a cancellare la scadenza temporale (v. Windows Vista, un crack cancella la scadenza ), se ne sono di recente aggiunti altri , capaci di ingannare Vista in modo particolarmente ingegnoso.
Questa nuova generazione di crack emula infatti una porzione del BIOS di quei sistemi, detti Royalty OEM , che arrivano sugli scaffali dei negozi già attivati. Questi PC, venduti da grossi produttori come Asus, Dell, HP ed altri, includono le informazioni sulla licenza di Windows Vista direttamente nel BIOS del sistema, in un’area chiamata ACPI_SLIC : i cracker hanno fatto in modo, attraverso lo sviluppo di appositi driver, di far credere ad una qualsiasi copia di Windows Vista di girare su un PC pre-attivato . Il trucco richiede l’uso di una product key Royalty OEM, chiavi ormai facilmente reperibili su Internet.
Se i primi crack di questo tipo richiedevano l’installazione di un BIOS modificato, l’ultima incarnazione rende la procedura più semplice: basta avviare un programma grafico e, con un paio di clic del mouse e un riavvio, ci si ritrova con una copia di Windows Vista perfettamente (ma illegalmente) attivata.
Rispetto al metodo che elimina il timer del periodo di prova, questo crack rimane vincolato ad una product key , e quelle che circolano su Internet presto o tardi finiscono nella lista nera di Microsoft: ciò significa che il sistema potrebbe fallire il test Windows Genuine Advantage (WGA), con tutte le conseguenze del caso .
La più grande spina nel fianco di Microsoft restano i crack della scadenza, che rendono una copia piratata di Vista virtualmente indistinguibile da una legittima : ciò significa che gli utenti irregolari possono usufruire di Microsoft Update e scaricare tutti i programmi che richiedono il check WGA.
Anche quest’ultima categoria di crack si è rapidamente evoluta, e se all’inizio richiedeva diverse operazioni manuali e una minima esperienza nell’uso del PC, oggi è in grado di “truccare” il sistema operativo in modo del tutto automatizzato : non c’è neppure più bisogno di riapplicare il crack alla fine dei 30 giorni di prova.
Proprio pochi giorni fa ha fatto scalpore un commento di Jeff Raikes , business group president di Microsoft, relativo alla contraffazione del software: “Se proprio dovete piratare un prodotto, preferiamo che sia il nostro piuttosto che quello di qualcun altro”. Raikes lo chiama “pragmatismo” ed afferma che ciò che conta, sul lungo termine, “è il numero di utenti che utilizzano i nostri prodotti”, perché la speranza è che “nel tempo si convertano al software regolarmente acquistato”.