I dialer aggrediscono con gli 001

I dialer aggrediscono con gli 001

La denuncia è di Federconsumatori, secondo cui aumentano di nuovo i raggiri telematici con conseguenti salassi per i portafogli dei consumatori. ADUC intanto se la prende con i call center
La denuncia è di Federconsumatori, secondo cui aumentano di nuovo i raggiri telematici con conseguenti salassi per i portafogli dei consumatori. ADUC intanto se la prende con i call center

Roma – Con un accorato comunicato stampa Federconsumatori ha voluto porre nuovamente al centro la mai defunta questione dei dialer gonfiabolletta , sistemini di re-routing della connessione che, in certi casi, possono portar via illecitamente decine o centinaia di euro alle proprie vittime.

I consumatori avvertono che dopo le numerazioni 70x e quelle 899 è ora il momento delle 001 , che possono rivelarsi “nocive” per chi utilizza le connessioni dial-up tradizionali, ovvero ha un modem tradizionale connesso alla linea telefonica analogica.

“Su tali numerazioni – sostiene Federconsumatori – sono presenti dei dialer in grado di scollegare l’originario tipo di collegamento e ricollegarlo ad una numerazione con tariffazione a sovrapprezzo, che in termini poveri significa che per poco meno 15 minuti di connessione, nella fattura dell’ignaro consumatore compaiono ben 21,45 euro per connessione, e le connessioni sono sempre più di una”.

Come già accadeva con alcuni dialer truffaldini che hanno spopolato sulla rete italiana, anche queste minacce sono fatte per ingannare l’utente , che non si accorge della loro presenza: diffusi da siti studiati per infilarli nei computer dei malcapitati, i dialer si auto-installano su sistemi non adeguatamente protetti con un solo clic del mouse. A quel punto l’unica cosa di cui si accorge l’utente è di una breve interruzione della connessione, che dopo pochi attimi riparte, sul nuovo numero. Il risultato, evidentemente, sono bollette astronomiche .

Si può prevenire la truffa mettendo in campo software antidialer e di protezione, suggeriscono i consumatori. Chi dovesse cadere invece vittima di questo raggiro dovrebbe seguire un decalogo predisposto da Federconsumatori, e in particolare:

1. denunciare l’accaduto al provider e disconoscere le numerazioni 001 e il costo relativi
2. non pagare il costo relativo alle connessioni 001
3. pagare il rimanente dell’importo delle bollette indicando nella causale del bollettino postale il distretto telefonico, il numero di linea, il bimestre di riferimento del pagamento parziale, nome e cognome del titolare, la motivazione del parziale pagamento (addebiti oggetto di contestazione derivano da un non volontario utilizzo del servizio e da raggiri di tipo informatico nel corso di navigazione Internet)
4. inoltrare reclamo via raccomandata A/R all’indirizzo indicato in fattura, precisando le motivazioni sopra esposte fra parentesi, allegando altresì copia della quietanza di avvenuto pagamento parziale – copia della denuncia già effettuata presso gli organi di Polizia Postale in cui va precisato il numero di fattura, le numerazioni e gli importi addebitati oggetto della presunta frode.

Ma non è tutto qui.

Federconsumatori ricorda come le numerazioni 001 sono un servizio fornito da aziende che vengono definite OLO, quindi non essendo l’operatore di telefonia fissa con cui si ha il contratto “il proprietario” di tali numerazioni, avendo la mera funzione di tramite nel “girare” l’eventuale fatturato derivante da tali connessioni agli OLO, ne deriva che quest’ultimo operatore non potrà legittimamente esercitare sui consumatori nessuna azione coercitiva , al fine di indurli al pagamento di tali somme, poiché non ne è il titolare. In altre parole il mancato pagamento della porzione di bolletta dovuta agli 001 contestati non deve far temere un possibile distacco della linea .

In tema di raggiri, in una nota ADUC ha nelle scorse ore denunciato l’inabilità a colpire i call center delle truffe da parte delle autorità nazionali di garanzia, una questione annosa e dirompente che gli utenti di PI Telefonia conoscono molto bene .

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Pubblicato il
9 lug 2007
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