Redmond (USA) – Lo scorso venerdì Microsoft ha aggiunto alcuni dei formati binari di Office nell’elenco delle tecnologie coperte dall’ Open Specification Promise ( OSP ), un patto con cui BigM si impegna a non perseguire legalmente chi implementerà tali formati all’interno delle proprie applicazioni.
Tale mossa, che dovrebbe rendere i principali formati binari di Office – “.doc” (Word), “.xls” (Excel) e “.ppt” (PowerPoint) – maggiormente compatibili con il software open source, arriva in risposta ad alcune delle critiche mosse al processo di standardizzazione ISO di Open XML (OOXML).
In un comunicato, Microsoft afferma che la decisione di estendere OSP ai formati binari di Office, rimpiazzati come formati predefiniti proprio da OOXML di Office 2007, ha lo scopo di “promuovere l’interoperabilità tra formati binari e formati OOXML, e rendere OOXML accessibile ad un maggior numero di utenti e sviluppatori”.
Brian Jones, uno dei program manager di Office, ha spiegato che sebbene i suddetti formati fossero già coperti da una licenza libera da royalty, per utilizzarli era necessario richiedere l’autorizzazione di Microsoft. Oggi questo passo non è più obbligatorio, e chiunque può utilizzare le specifiche rilasciate da big di Redmond senza attendere un’apposita licenza via email.
“Gli utenti – spiega Microsoft – potranno integrare, commercializzare e modificare i formati binari di Office senza dover firmare un accordo di licenza. Con ciò puntiamo a fornire l’interoperabilità già in fase di progetto: ciò significa fornire agli utenti il controllo sui loro dati e ai vendor tecnologie in grado di connettere sistemi diversi tra loro”.