I fotografi accusano l'ipertelefonino Nokia

I fotografi accusano l'ipertelefonino Nokia

La pubblicità diffusa da TIM induce a ritenere che un nuovo Nokia è capace di effettuare riprese fotografiche in movimento. Così non è, e i fotografi ricorrono al Giurì della Pubblicità
La pubblicità diffusa da TIM induce a ritenere che un nuovo Nokia è capace di effettuare riprese fotografiche in movimento. Così non è, e i fotografi ricorrono al Giurì della Pubblicità


Roma – I fotografi non ci stanno e si ribellano alla pubblicità che viene diffusa ormai da qualche settimana da TIM in cui si fa sfoggio dei nuovi servizi multimediali. Pubblicità che inducono a ritenere che con un cellulare di nuova generazione, nello specifico un Nokia, si possano “catturare” immagini in movimento e tirarne fuori fotografie di ottima qualità da spedire poi ad amici e conoscenti.

A gridare vendetta contro gli spot TIM-Nokia sono i fotografi dell’Associazione nazionale fotografi professionisti che in una piccata nota spiegano perché hanno deciso di segnalare quella pubblicità al Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, in pratica il Giurì sulla Pubblicità. Una segnalazione che parla apertamente di pubblicità ingannevole:

“Non solo con un Nokia 7650 è decisamente difficile effettuare una ripresa estemporanea di quel genere di un soggetto in movimento tangenziale rapido e congelarne in modo efficace il movimento – si legge nella nota – ma anche e soprattutto la pubblicazione a piena pagina di un file originario 640×480 pixel è in linea di massima possibile, si, ma – SIMULATA A QUALITA’ ECCELLENTE come avviene nello spot – è una bufala stratosferica, che tuttavia rischia di generare false aspettative nel vasto pubblico e, diciamocelo, anche in certa utenza professionale.”.

Per l’Associazione il tutto si traduce in un danno proprio per i fotografi che non può essere sottovalutato. “Anche molti clienti utenti di immagine digitale (privati, alcune agenzie, perfino alcuni editori) – continua e conclude la nota – vengono erroneamente influenzati da messaggi di questo genere, attribuendo alla fotografia digitale possibilità miracolose – che non ha! Oltre a ridurre al limite del ridicolo le differenze oggettive esistenti fra la fotografia professionale e gli scatti estemporanei da webcam o simili, messaggi di questo genere illudono i potenziali acquirenti degli strumenti “di massa”, ingenerando aspettative che possono essere poi frustrate, con un effetto deleterio sul mercato stesso.”

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Pubblicato il
3 dic 2002
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