Dal dipartimento di informatica della North Carolina State University (NCSU) arriva l’idea di un Android Malware Genome Project , vale a dire il tentativo di catalogare pezzi del codice malevolo diffuso su piattaforma Android e condividere il frutto di questi sforzi con l’intera industria.
Come il richiamo all’originale Progetto Genoma lascia intendere, alla NCSU intendono focalizzare la propria attenzione sull’OS mobile di Google con l’obiettivo di “descrivere in maniera sistematica” i malware per Android “secondo vari aspetti, inclusi i loro metodi di installazione, i meccanismi di attivazione così come la natura malevola dei payload integrati”.
L’università statunitense intende lavorare di concerto con le società di sicurezza e le aziende impegnate nell’ecosistema Android, condividendo i sample e le informazioni raccolte tra quelle organizzazioni che ne abbiano i requisiti. Non ci sarà insomma la possibilità di scaricare liberamente i malware da Internet, almeno non in via ufficiale.
L’iniziativa della NCSU intende favorire il contrasto delle sempre più diffuse infezioni su Android , un obbligo più che una necessità, considerando le basse e molto variabili percentuali – tra il 20 per cento e l’80 per cento, dice sempre NCSU – di riconoscimento di agenti patogeni che caratterizzano gli attuali software di sicurezza mobile.
Alfonso Maruccia