Contro la minaccia globale del terrorismo Facebook, Microsoft, Twitter e YouTube si sono unite in un gruppo di lavoro globale: punteranno a riunire i rispettivi sforzi nell’individuazione e nella rimozione tempestiva dei contenuti estremisti e della propaganda terroristica .
Quella dell’ISIS è una minaccia fatta non solo dal terrore generato dagli attacchi condotti senza uno schema in tutto il mondo, ma anche dall’utilizzo consapevole dei moderni mezzi di comunicazione di massa, e in particolare dei social network, utilizzati sia per diffondere il terrore che per estendere la loro rete di influenza, ovvero per reclutare nuovi combattenti.
Per questo i social network in primis, e in generale le piattaforme di comunicazione ICT e di condivisione di contenuti online, sono finiti al centro del dibattito politico, con i Governi occupati a tirarli per la giacchetta chiedendone la collaborazione o minacciandoli di normative restrittive se non fossero intervenute per cercare di introdurre strumenti di controllo sui messaggi estremisti veicolati tramite di essi. Da ultimo erano stati i vertici delle istituzioni europee ha paventare l’ipotesi di una nuova legislazione UE sull’argomento.
Facebook, per la verità, aveva fatto esordire già la scorsa settimana nuovi strumenti per rafforzare i controlli al fine di contribuire alla lotta online al terrorismo, che si aggiungevano al rafforzamento di filtri tecnologici e umani adottato negli scorsi mesi e al ripensamento del meccanismo (ancora da migliorare) per la discriminazione tra notizie vere e false: il tutto ruota intorno al lavoro su un’Intelligenza Artificiale in grado di riconoscere e intervenire tempestivamente sui contenuti condivisi dagli estremisti.
Negli stessi giorni, peraltro, Google aveva annunciato proprio per YouTube quattro nuove funzionalità per contrastare il materiale estremista caricato sulla piattaforma.
Ora tali singoli sforzi diventano un impegno condiviso sotto il nome di “Global Internet Forum to Counter Terrorismo”, realtà che di fatto formalizzerà le strutture e i contatti già esistenti tra le varie aziende, estendendo tale cooperazione anche alle piccole realtà ITC, alla società civile, all’accademia, ai governi e agli organi sovranazionali.
Claudio Tamburrino