Costo del lavoro ridotto, miglioramento delle infrastrutture, disponibilità di manodopera specializzata giovane e motivata: queste tre delle ragioni che da anni stanno spingendo le grandi corporation occidentali a spostare nel lontano oriente molte delle proprie produzioni più importanti, anche quelle dell’alta tecnologia. Due casi degli ultimi giorni sembrano indicare che questo processo stia ora accelerando ulteriormente.
Si è infatti appreso che Microsoft sta già realizzando un centro di sviluppo per i suoi servizi MSN a Shangai, in Cina . Si tratta della prima facility di questo tipo al di fuori del territorio statunitense per il big di Redmond e non a caso troverà posto presso il Parco della Scienza di Zizhu, che Intel ha già scelto per proprie strutture di ricerca. Stando a quanto riferito da Reuters , l’investimento Microsoft sarà di circa 20 milioni di dollari.
Ancora più rumore, però, lo sta sollevando l’ annuncio di Sony Ericsson , il celebre produttore di telefonini che entro il 2009 intende produrre almeno 10 milioni di cellulari in India . Ciò significa che, stando alle previsioni, circa il 15 per cento di quanto prodotto dall’azienda arriverà dall’India.
L’azienda ha già firmato i contratti relativi con le società di produzione Foxconn e Flextronics, da tempo impegnate con simili commesse per altre grandi società della tecnologia occidentale. Una delle ragioni per la “scelta indiana” dell’azienda è la crescente popolarità dei suoi prodotti sul mercato locale. In una nota Sony Ericsson conferma che quei telefonini “offriranno funzionalità personalizzate per il mercato indiano”. Ma l’appeal maggiore dell’India per il produttore è il fronte dei costi: “Ci consentirà di sviluppare prodotti ancora migliori a prezzi ancora più bassi”.