Roma – Torrentz.com, un sito piuttosto conosciuto dai molti utilizzatori della piattaforma di condivisione di banda e di contenuti BitTorrent, ha optato per la chiusura dopo aver ricevuto una lettera di diffida. Ne ha informato nelle scorse ore il sito dedicato al peer-to-peer Slyck.com .
“I siti BitTorrnet – scrive Slyck – hanno un modo interessante di sparire. Con l’eccezione di Suprnova.org (…) la longevità di molti dei siti più piccoli rimane un problema”. In particolare si spiega come fino a questo momento Suprnova.org sia riuscita a schivare conseguenze legali grazie alla vasta rete di mirror del sito, che diventa così quasi impossibile “chiudere”.
Ciò invece non è accaduto a Torrentz.com che ha ricevuto una diffida formulata da Microsoft sulla base delle leggi americane sul copyright, in particolare il Digital Millennium Copyright Act (DMCA). Sebbene né Slyck né Torrentz spieghino i dettagli della lettera, si fa riferimento al fatto che i link forniti da quest’ultimo facilitavano la vita ai downloader di software proprietario scaricato illegalmente, in particolare la suite Office di Microsoft. La piattaforma BitTorrent , come noto, costituisce un fenomenale mezzo per l’allocamento di banda disponibile, consentendo la creazione di download condivisi attorno a singoli file con conseguente accelerazione dello scaricamento.
I link forniti da Torrentz.com, pur non essendo in sé materiale illegale, puntavano anche a contenuti, o in questo caso software, che è illegale distribuire per il download. La chiusura del sito, dunque, si deve al timore del gestore, noto come “Flippy”, di finire nei guai a causa dei link similmente a quanto avvenuto ad altri siti, anche in Italia con il recentissimo caso di Enkeywebsite.net .
Come “pinna” di copyDOWN faceva notare ieri sulla mailing list cyber-rights “i link pubblicati (sia da torrentz.com che da enkeywebsite.net) non consentono ad un utente qualsiasi di cliccarci sopra e scaricare i file: non si tratta infatti dei comuni URL (“http://etc.”), ma di puntatori che funzionano solo se il relativo programma di file-sharing è installato, e il browser correttamente configurato per supportarli”.
Su Torrentz.com ora il gestore ha pubblicato una semplice paginetta in cui spiega di non potersi permettere una battaglia legale ma spiega anche che sta lavorando sulla nuova versione del sito . Una versione che comprenderà “molti tracker PHP su server remoti, pensati per far sì che se uno chiude o viene chiuso può comunque essere rapidamente rimpiazzato da un tracker di backup”. L’idea di Flippy è quella di tornare presto online, forse già oggi, con qualcosa di meno… attaccabile.
Da segnalare che proprio ieri sul New York Times è uscito un lungo articolo sull’autore di BitTorrent, che ancora una volta ha ribadito come non avesse mai pensato al suo software come ad un modo per scaricare file illegalmente quanto, invece, per gestire al meglio la banda disponibile in rete.