Si erano finalmente arresi ai leak , ai download “non autorizzati” sul file sharing e avevano fatto ammenda sull’altare dei tempi e della sacra trimurti eMule-BitTorrent-Gnutella. I Metallica avevano professato un clamoroso cambio di parrocchia in occasione della distribuzione anzitempo del nuovo album Death Magnetic , ma il loro nome continua invariabilmente ad essere accostato ad iniziative che descrivono il P2P come il peggiore dei mali possibili .
Questa volta il malfattore è un giornalista svedese, tale Jonn Jeppsson, colpevole di aver recensito per il quotidiano Sydsvenskan una versione ufficiosa dell’album, “Death Magnetic: Better, Shorter, Cut”, contenente le stesse canzoni di quello ufficiale, ma accorciate. Non solo Jeppsson se n’è bellamente fregato della copia da recensire inviata da Universal, ma ha persino ammesso candidamente di aver recuperato l’album da BitTorrent , su The Pirate Bay per la precisione, sostenendo che era persino migliore di quello commercializzato.
L’etichetta discografica non si è naturalmente dimostrata molto soddisfatta del comportamento del giornalista: Per Sundin, a nome della succursale svedese di Universal, ha dichiarato che “il file sharing musicale è illegale. Punto. Non c’è nulla da discutere. Il fatto che Sydsvenskan abbia un giornalista che ha scaricato questa musica illegalmente e poi ha fatto menzione di un sito illegale nella sua recensione è per noi un fatto totalmente inaccettabile”.
Sundin, evidentemente sconvolto dall’accaduto, scambia per oro colato illazioni e supposizioni – la presunta illegalità di un motore di ricerca come The Pirate Bay che pure non ha rapporti particolarmente felici con i media ultimamente – dimostrando ancora una volta la clamorosa dicotomia di opinioni, obiettivi e, in definitiva, interessi tra chi la musica la fa e chi invece si limita a venderla impacchettata e lucchettata.
Universal è oltraggiata, ferita nell’orgoglio, costretta a subire ancora una volta le angherie dei cattivi pirati del P2P. Nel frattempo Death Magnetic e i Metallica sono finiti dritti al primo posto nella classifica degli album musicali nel Regno Unito .
Al quotidiano di Jeppsson la bravata del suo recensore potrebbe costare il muso lungo dell’etichetta e soprattutto la cancellazione di qualsiasi invio di materiale promozionale. “Viviamo in simbiosi ognuno con l’altro e gli inviamo i lavori dei nostri artisti”, continua contrito Sundin, “Ma se loro invece scaricano gli album illegalmente, non c’è più motivo di fare una cosa del genere”. Una utilità in meno per le major discografiche e una in più per P2P ?
Alfonso Maruccia