I nuovi processori IA di AMD, presentati ufficialmente all’inizio di questo mese e destinati all’accelerazione di funzionalità che fanno uso dell’intelligenza artificiale, come appunto la tanto criticata Recall che arriverà presto su Windows 11. I due nuovi modelli Ryzen AI 9 HX 370 e Ryzen AI 9 365 sono chiaramente pensati per competere con i principali avversari, quali Intel, ma anche Qualcomm e Apple, le quali hanno più esperienza e soluzioni più avanzate in commercio. Come annunciato ufficialmente da poco, tuttavia, le nuove proposte di Sunnyvale non supporteranno più Windows 10, tagliando definitivamente fuori la vecchia versione.
AMD: eliminato il supporto a Windows 10 con i nuovi processori IA
Le nuove CPU IA di AMD includono una nuova unità di elaborazione dedicata (NPU), in grado di raggiungere un picco di 50 TOPS (trilioni di operazioni al secondo). Una potenza che mira chiaramente a soddisfare quei requisiti emessi da Microsoft per i PC Copilot+. Essendo destinati a quel tipo di prodotto, non sorprende quindi l’abbandono del supporto a Windows 10, sistema che non riceverà le nuove funzionalità di intelligenza artificiale che vedremo su Windows 11, sebbene la vecchia versione sta continuando a ricevere aggiornamenti sia di sicurezza ma anche funzionali, per cui è stato anche aperto un nuovo canale beta.
I PC Copilot+ sono dei dispositivi pensati per accelerare le funzionalità IA, offrendo molta più potenza rispetto ai concorrenti, inclusa Apple. Come specificato dall’azienda stessa, l’utilizzo di NPU potenti consentirà infatti di offrire almeno il 58% in più di prestazioni, per svolgere in maniera notevolmente più rapida attività che potranno essere avviate da semplici prompt scritti o vocali, concetto su cui si basano interamente questi prodotti.
La scelta di AMD risulta a ogni modo la prima a tagliare fuori Windows 10 nel corso di tutto questo periodo. Microsoft, d’altro canto, ha provato già a farlo molto prima, cercando di chiudere definitivamente il supporto entro il prossimo anno. La cosa è tuttavia per ora impedita dal gran numero di utenza che ancora vanta la vecchia versione rispetto a Windows 11, nonché l’adozione di quest’ultimo che procede molto a rilento.