Spotify sta bene, grazie: si possono sintetizzare così le dichiarazioni fatte dal vicepresidente dell’azienda Jonatha Forster, in una intervista rilasciata a Reuters . La comparsa di un concorrente temibile come Apple non ha fatto altro che accelerare la crescita del servizio , dice, e all’orizzonte ci sono anche altre novità che arricchiranno e renderanno più appetibile il pacchetto.
Secondo Forster, l’arrivo di Apple Music ha garantito un aumento nel ritmo di crescita del pubblico pagante di Spotify: sono 30 milioni ormai gli abbonati , contro i 13 milioni dichiarati da Cupertino. Non mancano altri concorrenti temibili, come Pandora, Soundcloud e Tidal, ma il vicepresidente dice che questa battaglia è solo agli inizi: nel futuro prevede una semplificazione del mercato, con una selezione naturale dei modelli di business più forti che sapranno anche allargare il loro potenziale bacino di utenti con contenuti più accattivanti.
Non sono parole gettate al vento quelle di Forster: quasi contemporaneamente alla sua intervista è arrivata la notizia che Spotify sta investendo una cifra non specificata nella creazione di almeno 12 serie originali da distribuire sempre in streaming attraverso la propria piattaforma. Tra le star che appariranno sugli schermi degli abbonati anche l’attore premio Oscar Tim Robbins , ma ci saranno anche documentari e reality che ruoteranno attorno al mondo della musica.
L’obiettivo di Spotify è evidente : potrà essere, il suo, il più importante servizio musicale in circolazione ma ci sono altre piattaforme che sono altrettanto popolari e godono di un bacino di utenti e di materiale superiore. È il caso di YouTube , per esempio, che in molti utilizzano come juke-box da cui attingere per musica e video: lo stesso vuole fare Spotify, che punta a diventare più di una libreria musicale anche se, per ora , i suoi video saranno disponibili solo in alcune nazioni (tra cui non figura l’Italia).
Luca Annunziata