I display a cristalli liquidi ed altre tecniche simili impiegano un sistema che lascia passare – al massimo – il 10 per cento della luce emessa dalla retroilluminazione. È un grosso spreco che presto però verrà ridotto di molti punti: grazie a Microsoft e all’ Università di Washington , con i nuovi pixel telescopici la percentuale di luce sfruttabile salirà almeno al 36 per cento .
“Non c’è nulla di entusiasmante nell’attuale tecnologia LCD”, dice Sriram Peruvemba, vice presidente marketing e pioniere di E-Ink . “L’unico motivo del successo è il suo (attuale) basso costo”. Dare nuova vita alla tecnologia LCD, dunque, è stato lo spunto che ha fatto portare a compimento uno studio già iniziato tempo fa da Microsoft e che ora si sta concretizzando .
La novità propone – spiega Nature – l’impiego di una nuova tecnologia per i pixel dei display, la cui struttura diventa letteralmente telescopica : ogni pixel comprende due microspecchi, uno dei quali è fisso mentre l’altro può essere deformato telescopicamente tramite l’applicazione di una forza elettrostatica.
A seconda del voltaggio applicato, lo specchio deformabile può fermare la luce o focalizzarla sullo specchio fisso, facendogli così illuminare il pixel. Si tratta di una tecnica che ha esibito tempi di risposta molto veloci (inferiori a 1,5 millisecondi). Offre alta risoluzione , piena compatibilità con gli attuali processi produttivi e costo dei materiali relativamente contenuto .
La maggior resa luminosa si traduce anche in un sostanzioso risparmio energetico: in un laptop la cui batteria duri ipoteticamente cinque ore, l’introduzione di questo nuovo sistema offrirebbe altri 45 minuti di autonomia , illustra Ars Technica . Non solo: migliorando ulteriormente il progetto è ragionevole ipotizzare un incremento della resa fino ad oltre il 50 per cento di luminosità sfruttabile, risoluzioni sempre più alte e tempi di risposta velocissimi.
Quanto al contrasto – uno degli elementi più importanti per un display – sembra che al momento il valore non superi 20:1 . Ma si tratta di un progetto in stato poco più che embrionale, dunque soggetto a molteplici migliorie. Non resta che attenderne il perfezionamento: atteso che alle spalle ci sono due giganti, uno del mondo accademico ed uno del ramo industriale, si può ben ipotizzare l’avvento di una nuova era per i display.
Marco Valerio Principato