La nanotecnologia robotica e i MAV in sviluppo in giro per il mondo? Roba da dilettanti: con un ingente supporto finanziario da parte della U.S. Army, una società londinese ha annunciato la fondazione della Collaborative Technology Alliance , incaricata di concretizzare il progetto Micro Autonomous Systems and Technology (MAST) da qui a cinque anni. Laboratori di ricerca, militari, accademici, i protagonisti dell’alleanza lavoreranno di concerto per far avanzare la ricerca e le relative ricadute pratiche nel campo della nanotecnica applicata agli scenari del cyber warfare .
A coordinare l’impresa sarà BAE Systems , colosso delle forniture militari hi-tech con base a Londra e quasi 100mila dipendenti in tutto il mondo. La società ha firmato un accordo con la Difesa statunitense che prevede l’elargizione di 38 milioni di dollari per guidare l’alleanza che lavorerà su MAST. Lo scopo finale prevede la realizzazione di ragni, libellule, insetti e serpenti cibernetici in grado estendere enormemente le capacità di intelligence e controllo sul territorio da parte dei militari impegnati nelle zone di guerra.
Gli esperti che lavoreranno in MAST dovranno insomma far sì che certe sequenze cinematografiche sci-fi si trasformino in realtà concreta : “Le piattaforme robotiche estendono i sensi e le capacità dei soldati, fornendo capacità operative che sarebbero altrimenti costose, impossibili o irraggiungibili per un corpo umano” ha dichiarato il dottor Joseph Mait dello U.S. Army Research Laboratory, lodando MAST come “uno sforzo altamente collaborativo, in cui ogni partner, governo, ricerca e industria compresi, gioca un ruolo significativo”.
Prima ancora che realizzare ragnetti al C4 in grado di terrorizzare l’umanità, come sottolinea Engadget , i lavori di MAST permetteranno l’avanzamento tecnologico e scientifico nell’ambito di settori chiave per i sistemi robotici del futuro , inclusi l’aeromeccanica su scala microscopica e nanoscopica, la propulsione, i sensori, le comunicazioni e l’elaborazione dati. E ancora la navigazione e i meccanismi di controllo, l’integrazione dei microdispositivi, il packaging e l’architettura dei sistemi.
Ogni settore di ricerca e tecnologia impegnato nella nanotecnologia militare e civile potrebbe essere condizionato in modo esteso dalla concretizzazione del progetto MAST. Progetto che prevede come detto una durata di cinque anni, prorogabili di altri cinque qualora fosse ritenuto necessario. Assieme a BAE Systems, partecipano all’alleanza istituti prestigiosi del calibro delle università del Michigan, del Maryland e della Pennsylvania, l’Università della California, Berkeley, il JPL di Pasadena, il Georgia Institute of Technology e altri ancora.
E se i nanobot guerrafondai iper-avanzati sono ancora tutti da progettare, il materiale promozionale distribuito da BAE Systems lascia intravedere scenari degni del miglior Spielberg: le immagini in grafica di sintesi dei nanodroni fanno il giro della rete, mentre un video presenta, con uno stile pesantemente influenzato dai videogame guerrafondai più recenti, una possibile azione anti-guerriglia coordinata, con al centro lo schiacciante controllo totale del territorio da parte dei nanobot.
Alfonso Maruccia