Chi l’ha detto che la ricerca su droni e animali con innesti sintetici debbano servire solo a supportare le guerre nel nuovo millennio? I ricercatori sono convinti che la robotica applicata all’etologia dimostri le moltissime opportunità di sviluppo di questa scienza al di fuori delle applicazioni militari.
Scienziati come Sarah Partan (nella foto), assistente professore nello studio del comportamento animale presso lo Hampshire College in Amherst, Massachussetts, che ha realizzato uno scoiattolo-robot per studiare più da vicino le dinamiche sociali e comportamentali degli scoiattoli in carne, ossa e denti affilati.
Facendosi aiutare da alcuni suoi studenti, il professor Partan ha costruito Rocky, rodi-drone controllato da remoto per mezzo di un laptop in grado di mimare alcuni segnali del corpo tipici degli animali e di emettere versi comprensibili e intelligibili agli stessi come segnali di comunicazione.
Rocky – nome preso in prestito dallo storico cartoon statunitense – sa muovere la coda, squittire e agitarsi come un vero scoiattolo, mentre i ricercatori osservano le reazioni ai comandi impartiti col computer dei suoi occasionali compagni di “giochi”. “Sia gli animali che gli umani sono tutti condizionati tra loro da comportamenti, posture del corpo e segnali di cui non siamo necessariamente consapevoli” sostiene Partan, che passa con i suoi assistenti i pomeriggi all’aperto con Rocky e la fauna roditoria presente nell’area del campus universitario.
I risultati finora ottenuti confermano la bontà degli studi di Partan: in una delle sessioni di appostamento, gli scoiattoli hanno ad esempio risposto ai segnali di possibile pericolo inviati da Rocky per mezzo della coda , bloccando le proprie attività di ricerca del cibo per ispezionare l’ambiente circostante.
Il focus degli studi di Partan, così come di quelli di altri ricercatori che impiegano roboanimali negli ambienti più vari, è quello del comportamento istintivo . “Che sia un gruppo di scoiattoli in un campo o di umani in un centro commerciale, ci sono principi di comportamento generali che sembrano valicare i confini di specie”, sostiene Greg Demas, direttore dell’ Indiana University’s Center for the Integrative Study of Animal Behavior e professore associato di biologia.
Studiare il comportamento degli animali sul campo , continua Demas, è un passo avanti enorme nel campo della ricerca comportamentale rispetto ai test condotti negli ambienti controllati di un laboratorio. E le riproduzioni robotiche in grado di mimare i gesti basilari delle specie prese in esame rappresentano un aiuto prezioso per la raccolta di informazioni sul campo.
Alfonso Maruccia