Un team di ricercatori francesi e americani ha sviluppato un algoritmo software in grado di fornire capacità di adattamento ai robot, una tecnologia che promette di migliorare l’utilità della robotica in ogni campo – cura della persona in primis.
Prendendo ispirazione dal comportamento degli animali nel mondo naturale, i ricercatori hanno programmato un sistema in grado di apprendere da solo le soluzioni a eventuali problemi meccanici attraverso la successione di prove pratiche di nuovi comportamenti.
Una volta subito un danneggiamento, dicono gli autori dello studio, il robot-prototipo prende a comportarsi come un vero e proprio scienziato testando diverse azioni e verificando gli effetti sulle proprie funzionalità.
Il software di bordo è in grado di generare una mappa dell’ambiente circostante e dei movimenti del robot stesso, mentre l’algoritmo di “Intelligent Trial and Error” entra in funzione solo in caso di malfunzionamento. A quel punto tutti i tentativi inutili vengono scartati fino a quando il robot non trova la soluzione più appropriata.
Esemplificando, i ricercatori sostengono che il robot sia in grado di modificare la propria andatura nel caso in cui il movimento dai soli arti posteriori non risultasse ottimale; a quel punto proverà a utilizzare gli arti anteriori, fino a sviluppare una nuova andatura nel giro di un paio di minuti.
Un robot in grado di adattarsi ai guasti del momento offre naturalmente vantaggi pratici significativi: gli automi adatti alla cura della persona, suggeriscono i ricercatori, possono continuare a fornire il proprio aiuto anche dopo il danneggiamento o l’usura di una singola parte.
Alfonso Maruccia