Ma quale filantropo? La Bill & Melinda Gates Foundation serve ai coniugi più ricchi del mondo a scaricare tasse e coscienza ma non serve a quell’Africa che dicono di voler salvare. Anzi: crea un danno. La pesantissima accusa arriva dal Los Angeles Times , che torna ad attaccare le scelte filantropiche del fondatore di Microsoft a meno di un anno di distanza da una precedente offensiva.
In buona sostanza, dice il LA Times , Bill e sua moglie hanno sì donato 8,5 miliardi di dollari per la causa del Global Health , ma hanno anche imposto limiti e condizioni precise per come questi soldi debbano essere spesi: ci sono fondi per i costosi farmaci anti-AIDS, ma non per semplici attrezzature mediche per rifornire i malridotti ospedali africani.
Così succede che i bambini muoiano perché manca una valvola per l’ossigeno da 20 euro , oppure che le loro mamme, affamate e senza cibo, non riescano a tenere nello stomaco la raffica di pillole ingerite per combattere l’HIV. Per non parlare di tutti coloro che all’ospedale non ci arrivano neppure, mancando i mezzi di trasporto.
Ma c’è un altro aspetto della faccenda, ancora peggiore secondo il LA Times : la cospicua disponibilità di fondi per la lotta all’AIDS ha spinto moltissimi medici a dedicarsi esclusivamente alla ricerca e alla cura della sindrome da immunodeficienza acquisita. Lo stesso dicasi per gli infermieri, in un circolo vizioso che ha sottratto importanti forze alla già traballante macchina sanitaria africana.
Insomma la Bill Gates & Melinda Foundation , ma anche altre organizzazioni come la GAVI Alliance e il Global Fund (che incidentalmente nel titolo dell’articolo non vengono menzionate), si sarebbero nascoste dietro una foglia di fico fatta di vaccinazioni e pillole costose, per mascherare la pioggia di detrazioni fiscali che garantiscono ai rispettivi fondatori e ai loro ingenti patrimoni. E l’Africa – accusa il quotidiano californiano – sta peggio di prima.
In attesa di cordiale riscontro della Fondazione, il Los Angeles Times augura buon natale e felice anno nuovo.
Luca Annunziata