I super-ricchi non pagano le tasse, o quasi

I super-ricchi non pagano le tasse, o quasi

I super-ricchi dell'economia USA (compresi Jeff Bezos ed Elon Musk) pagano percentuali irrisorie di tasse al Fisco: ecco quanto, aspettando i perché.
I super-ricchi non pagano le tasse, o quasi
I super-ricchi dell'economia USA (compresi Jeff Bezos ed Elon Musk) pagano percentuali irrisorie di tasse al Fisco: ecco quanto, aspettando i perché.

I super-ricchi non pagano le tasse. No, non è un “sentito dire al bar”, non è semplicemente un luogo comune e non è una superficialità buttata sul piatto per iniziare un discorso classista contro chi produce benessere ricavando senza versare il dovuto alla società. Il fatto che i super-ricchi non paghino le tasse è ciò che ProPublica ha concluso a seguito di documenti ottenuti a proposito di ciò che i big del mondo economico USA versano al fisco. I risultati sono, senza ombra di dubbio, eclatanti.

Quanto pagano i super-ricchi

I dati, anzitutto. Se l’Americano medio guadagna mediamente 70 mila dollari annui e ne versa il 14% in tasse federali, Warren Buffett ha guadagnato tra il 2014 ed il 2018 complessivi 125 milioni di dollari, pagando tasse per 23,7 milioni di dollari. Dato l’aumento effettivo del suo patrimonio di 24,3 miliardi, le tasse pagate ammontano ad appena lo 0,1%.

Buffett non è certo un caso unico. Jeff Bezos, 973 milioni versati al fisco, ha versato appena lo 0,98%. Per il magnate Michael Bloomberg il tasso versato sale all’1,3%, mentre per Elon Musk (la cui ricchezza è tuttavia esplosa soprattutto dopo il periodo in esame) la percentuale passa al 3,27%. Trattasi di dati che ovviamente fanno riflettere, soprattutto al termine di una pandemia che rischia di aver ulteriormente polarizzato la concentrazione della ricchezza, regalando ulteriore fasto a quella piccola percentuale di multimiliardari che guidano i mercati internazionali.

Le tasse dei super-ricchi

Le tasse dei super-ricchi (fonte: ProPublica)

L’indagine ProPublica si promette molto interessante, anche in virtù del fatto che l’obiettivo è quello di scendere maggiormente nel dettaglio dei dati IRS (Internal Revenue Service) ed arrivare a comprendere quali dinamiche consentano ai super-ricchi di eludere il fisco in un modo tanto efficiente. L’indagine si ferma ai soli USA, ma chiaramente meriterebbe approfondimenti a livello internazionale, per comprendere in modo più esteso come alcune dinamiche possano consentire alla ricchezza di polarizzarsi senza redistribuzione né meccanismi in gradi di equilibrarne il potere.

Se Jeff Bezos chiede e ottiene 4000 dollari annui in detrazioni per spese per i figli, del resto, qualcosa probabilmente meriterebbe maggiori attenzioni da parte del legislatore. E non è detto che Joe Biden non stesse aspettando solo dati simili per poter approntare riforme utili a finanziare l’ingente campagna di investimenti che ha in mente per gli anni a venire.

Fonte: ProPublica
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Pubblicato il
8 giu 2021
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