L’Unione europea non solo è al lavoro su una proposta di legge per regolamentare il copyright delle opere generate dall’IA. Rimanendo sul tema dell’intelligenza artificiale, i deputati del Parlamento Ue hanno dato il via libera alla prima proposta al mondo per regolamentare l’IA in toto. Il cosiddetto Artificial Intelligence Act sta per diventare realtà, ma potrebbe ricevere ancora modifiche sostanziali a livello tecnico prima del voto in plenaria, che dovrebbe avvenire verso metà giugno 2023.
L’Unione al lavoro sull’IA
Come riportato dal Corriere Comunicazioni, in seguito a mesi di trattative gli eurodeputati sono giunti a un accordo politico provvisorio, nel quale si parla della necessità di uno sviluppo di sistemi che rispettino il diritto dell’Ue e le libertà fondamentali dei cittadini. Come si può intuire, il Parlamento vuole proibire quindi l’uso dell’IA su software di identificazione biometrica, nonché per il riconoscimento delle emozioni nei seguenti ambiti: legge, gestione delle frontiere, lavoro e istruzione.
In aggiunta, gli eurodeputati hanno aggiunto un altro livello per definire i “sistemi IA ad alto rischio”: oltre alle reti critiche, all’istruzione, all’occupazione e alla formazione, ora si parla anche di pericoli per salute, sicurezza e diritti fondamentali.
Nel testo definitivo, giudicato nel testo come il “risultato della combinazione della gravità, intensità, probabilità di accadimento e durata degli effetti dell’IA, e della capacità di colpire un individuo, una pluralità di persone o di colpire un particolare gruppo di persone”, si parla infine di un incremento delle misure per tutelare i dati sensibili, limitando le azioni dei provider di sistemi ad alto rischio nell’elaborazione delle informazioni raccolte, cosicché non si possano rilevare pregiudizi nelle operazioni dell’IA.
Il futuro dell’intelligenza artificiale in Europa dipende pertanto da queste regole e dalle eventuali modifiche che verranno applicate in futuro. Si tratta, a tutti gli effetti, del primo passo verso la tutela dei cittadini non solo del Vecchio Continente, ma di tutto il mondo.