L'Intelligenza Artificiale non ha diritto d'autore

L'Intelligenza Artificiale non ha diritto d'autore

L'Intelligenza Artificiale non ha diritto d'autore e le opere ad essa ricollegabili non possono essere protette: manca il nesso con la mente umana.
L'Intelligenza Artificiale non ha diritto d'autore
L'Intelligenza Artificiale non ha diritto d'autore e le opere ad essa ricollegabili non possono essere protette: manca il nesso con la mente umana.

Cos’è il copyright? Questa domanda potrebbe sembrare banale ma, di fronte ad un contesto che sta mutando lo stesso significato delle singole parole entra in tensione ed occorre ragionare per definire al meglio il significato complessivo. Di fronte a questa domanda, infatti, lo US Copyright Office ha rigettato la richiesta di tutela per un’opera artistica prodotta da un’intelligenza artificiale. Il motivo del rifiuto: dietro l’opera creativa non c’è un’origine umana riconoscibile.

Autore dell’opera è l’algoritmo proprio della Creativity Machine, attraverso cui questo simulatore andrebbe a ricreare immagini affini ad una allucinazione sulla vita oltre la morte. Al netto della creazione dell’algoritmo, che funge però semplicemente da strumento, non c’è apporto umano nell’opera se non minimale ed ininfluente ai fini del risultato finale. La richiesta di registrazione dell’opera, pertanto, è stata rigettata ed all’Intelligenza Artificiale non è stato di fatto riconosciuto diritto d’autore.

Il diritto d’autore è un tipo di proprietà intellettuale che protegge le opere d’autore originali non appena un autore fissa l’opera in una forma espressiva tangibile.

US Copyright Office

L’autorità statunitense, infatti, sottolinea (pdf) come debba essere acclarato la “il nesso tra le mente umana e l’espressione creativa“, cosa che in questo caso non avviene. Il nesso è infatti negato per definizione in virtù di una sostituzione funzionale per mano dell’IA. Ne discende il fatto che possa eventualmente essere registrato un processo di IA, sebbene in tal caso si entri in una ulteriore sconfinata bolla filosofica sulla tutela del software. Ma del resto che il tema fosse scottante è stato chiaro già ai tempi del selfie della scimmia, quando fu un Macaco a far scricchiolare il copyright in cerca di una definizione più ampia e precisa.

Il risultato è che l’opera non è stata registrata in virtù dell’assenza di un processo creativo umano direttamente correlabile all’opera invece che agli strumenti usati per la creazione stessa. E ancora una volta ci si è trovati a porre la domanda da un altro punto di vista, in cerca di una definizione compiuta e a tutto tondo: cos’è il copyright?

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
22 feb 2022
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