Il Gruppo dei Sette riunitosi a Hiroshima ha discusso su molti temi politici e tecnici prioritari legati ad ambiente, difesa e anche tecnologia. Il focus principale su quest’ultimo tema è stato posto indubbiamente sulle IA: i leader del G7 ritengono infatti che siano necessari standard tecnici per proporre alle aziende, alle autorità e ai cittadini sistemi d’intelligenza artificiale “affidabili”, controllati a dovere al fine di rispettare i “valori democratici” e seguire la “visione comune e gli obiettivi” posti dai Sette.
Il G7 guarda con interesse (e timore) alle IA
Come ripreso dai colleghi del Corriere Comunicazioni, nel contesto del vertice è stato raggiunto un accordo per adottare una regolamentazione sull’IA “basata sul rischio”, affinché tutti i sistemi di ultima generazione siano “accurati, affidabili, sicuri e non discriminatori”. Il documento da realizzare, pertanto, diventerebbe a tutti gli effetti il primo framework internazionale sull’AI al mondo.
La necessità di valutare tutte le opportunità e sfide delle IA generative è più evidente e attuale che mai, e lo sa bene anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni:
“Abbiamo parlato di intelligenza artificiale, che è un tema legato alla democrazia. Il progresso sta correndo più velocemente di noi e rischiamo una società in cui questo sostituirà le capacità umane.”
Alla luce delle criticità esistenti verrà istituito un gruppo di lavoro per analizzare una moltitudine di questioni correlate all’intelligenza artificiale, dal copyright alla disinformazione. Nel comunicato finale del summit a Hiroshima, in Giappone, si manifesta pertanto il riconoscimento della questione e l’obiettivo internazionale di discutere su governance, salvaguardia del diritto d’autore, della privacy e la promozione della trasparenza relativa alle tecnologie IA di ultima generazione.