Con l’intelligenza artificiale ormai divenuta l’argomento dell’anno, non solo ci sono studi che cercano di scoprire quali lavori svaniranno a causa dell’IA, ma anche ricerche che cercano di dimostrare il contrario. Ovvero, che tale strumento creerà posti di lavoro in tutto il mondo. In particolare, è lo studio Artificial intelligence index report 2023 realizzato dal provider NetBase Quid, riprendendo dati anche da realtà come Deloitte e LinkedIn al fine di inquadrare lo scenario internazionale.
Aumentano assunzioni IA in Italia
Secondo i dati riportati anche dal Corriere Comunicazioni, in Italia la domanda di manodopera IA non è affatto elevata: tra i 15 Paesi analizzati, il Belpaese si posiziona al penultimo posto in classifica con un tasso dello 0,72%, mentre davanti a tutti si posizionano USA, Canada e Spagna. Tuttavia, l’Italia è anche il terzo Paese con la più alta crescita di assunzioni nel settore IA, dopo Hong Kong e Spagna.
La crescita rapida si evince dalle dieci assunzioni IA al mese effettuate su LinkedIn da aziende della penisola, e lascia ben sperare per il futuro. L’Italia riuscirà a trovare una posizione di rilievo nell’ambito dell’intelligenza artificiale con la giusta spinta?
Scendendo nel dettaglio, dallo studio si scopre che l’Italia ha un basso tasso di penetrazione di competenze IA, tanto che si colloca terzultima in classifica sopra Svizzera e Australia.
Infine, si parla anche degli investimenti nel settore: gli Stati Uniti guidano la classifica con 47,4 miliardi di dollari investiti nel 2022, su un totale di 91,9 miliardi. Interessante notare, però, come siano calati del 26,7% rispetto al 2021; molto probabilmente il 2023 vedrà numeri particolarmente gonfiati alla luce del boom di inizio anno. Le aree più interessate sono medicina e assistenza sanitaria (6,1 miliardi di dollari); cloud (5,9 miliardi); e fintech (5,5 miliardi).