Il canale YouTube di Imran Khan, ex primo ministro pakistano in carcere dal maggio scorso, ha pubblicato un video in cui il diretto interessato celebra la vittoria, alle elezioni tenute nel paese nei giorni scorsi, dei candidati da lui sostenuti (per un approfondimento sugli aspetti prettamente politici rimandiamo a Il Post). Nulla di particolarmente rilevante per i temi trattati su queste pagine, se non fosse per l’impiego di un’IA generativa.
Pakistan: Imran Khan parla attraverso l’IA
Nell’angolo in alto a sinistra del filmato si legge infatti 4th authorized AI voice of Imran Khan
, una sorta di disclaimer che avvisa come la voce sia frutto del lavoro di un algoritmo. Non è la prima volta che accade, ma questa volta la scelta non è passata inosservata agli occhi della stampa internazionale, soprattutto per il clima teso che si respira all’interno del paese.
La questione relativa all’impiego dell’IA generativa nel contesto politico è un tema dibattuto da tempo. Oltreoceano rischia di diventare terreno di scontro, considerando l’appuntamento con le Presidenziali USA in programma per novembre e la campagna elettorale che sta per entrare nel vivo. I toni sono già piuttosto accesi. Già da tempo, gli addetti ai lavori ritengono i sistemi di intelligenza artificiale più avanzati un potenziale pericolo per il processo democratico. Un allarme giustificato dagli impieghi che ne sono già stati fatti, soprattutto sul fronte repubblicano, nella faida interna DeSantis vs Trump e per la campagna Beat Biden.
Tornando a quanto sta accadendo in Pakistan, il video di Imran Khan si rivolge alla popolazione, celebrando l’elezione di 101 membri dei candidati indipendenti sostenuti dal suo partito PTI (Pakistan Tehreek-e-Insaf) all’assemblea nazionale. Lo spoglio dei voti ha subito un ritardo importante a causa di un blackout di Internet verificatosi nel paese durante e dopo la chiamata alle urne. Un voto caratterizzato, tra le altre cose, anche da violenze.