La pioggia di investimenti nel settore IA avviata dalle aziende Big Tech ha lanciato un chiaro segnale: l’intelligenza artificiale rappresenta il futuro dell’industria. La spinta verso l’innovazione non riguarda – e non deve riguardare – soltanto i colossi della tecnologia, però. Anche l’industria 4.0 italiana ed europea si sta adeguando ai nuovi standard che definiranno l’avvenire del manifatturiero internazionale. Pensate che, secondo l’Osservatorio Mecspe, per sei imprenditori su dieci l’IA avrà un impatto positivo e, anzi, l’11% già la utilizza.
L’IA è necessaria per l’industria 4.0
Come ripreso da Corriere Comunicazioni, l’Osservatorio in questione fa emergere dati importanti per il primo periodo del 2023: sette aziende su dieci affermano di aver avuto nel primo quadrimestre una crescita digitale da media ad alta e l’attrazione per tecnologie nuove come l’intelligenza artificiale sta crescendo, in quanto per gli imprenditori “potrebbe cambiare sensibilmente il settore”. Oltre il 50% di essi intende portare l’IA nei sistemi aziendali e rilanciare la crescita strutturale del settore.
L’IA resta però un tassello singolo della evoluzione delle imprese: oltre all’intelligenza artificiale serve una cultura green che ponga al centro le persone e la società, per cui innovazione, formazione e sostenibilità restano i tre pilastri chiave sui quali costruire le nuove aziende.
Proprio la formazione è forse il primo passo: quasi sei aziende su dieci investono in corsi di aggiornamento e formazione per il personale già presente, ma le statistiche devono migliorare. Altro obiettivo consiste nell’assunzione di giovani, più improntati ad affrontare il tema delle IA con interesse e passione in quanto rappresenta il loro effettivo futuro.
Maruska Sabato, project manager di Mecspe, ha dichiarato: “L’industria si conferma pilastro dell’economia italiana e gli imprenditori hanno capito l’importanza di continuare a investire in innovazione e nella crescita delle risorse con una formazione adeguata. Soprattutto in questa fase dove si stanno affacciando nuove tecnologie come l’AI che potrebbero rivoluzionare il settore, ma che richiedono competenze specifiche e difficili da reperire sul mercato”.