L’organizzazione NewsGuard, che da tempo valuta l’affidabilità dei siti di notizie di tutto il mondo osservando la qualità e precisione di tutti i contenuti in essi proposti – che si tratti di politica, salute, finanza, tecnologia o sport -, ha evidenziato un problema piuttosto importante che potrebbe aggravarsi nel corso dei prossimi mesi: la presenza di sempre più siti Web con articoli “quasi interamente scritti dall’intelligenza artificiale”, usati per la diffusione di fake news e spam.
L’IA è sempre più un veicolo di spam
Gli esperti avvisano il pubblico da anni in merito all’esistenza di “content farm”, ovvero di portali creati appositamente per copiare e incollare notizie, o generarne di false nella speranza di attirare un filo di entrate pubblicitarie dai clic vaganti. Con l’avvento delle IA generative, ChatGPT in primis, il numero di siti di questo tipo sta aumentando vertiginosamente, e i contenuti pubblicati presentano quasi tutti un linguaggio blando e frasi ripetitive, segni distintivi dell’intelligenza artificiale.
L’uso dell’IA per la scrittura di notizie false, esagerate o clickbait, è allarmante e, già ora, gli esperti temono il peggio, complice la proliferazione di siti dai nomi e contenuti generici.
Ad esempio, riporta NewsGuard, esistono portali chiamati Biz Breaking News e Market News Reports, pieni di pubblicità che viene acquistata e venduta automaticamente, mentre le notizie vengono attribuite ad autori falsi e il contenuto consiste in riassunti o riscritture esatte di storie da realtà più affermate. Nella maggior parte dei casi, però, le vere fonti di entrate sono palesi falsità costruite dalle IA, ingannando il lettore. Pensate che in certi frangenti i paragrafi includono i messaggi di errore di ChatGPT.
Nel frattempo, anche molti organi di stampa affermati stanno sperimentando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per ridurre i costi di produzione dei contenuti, a volte con risultati indesiderati. Eppure, a oggi il dilemma etico risulta secondario: la priorità restano, come sempre, le succose entrate pubblicitarie.