Sarebbe stata scaricata 9mila volte soltanto 24 ore dopo la sua comparsa nell’app store della Mela. Questi i primi, imponenti numeri riportati online da Jason Ting, sviluppatore statunitense di applicazioni. La sua ultima creatura software – che permette di trasformare il flash di iPhone 4 in una torcia – avrebbe ottenuto un successo più che straordinario.
Statistiche insolite, quelle riportate dal developer Jason Ting. La sua applicazione gli avrebbe fruttato, sempre in un solo giorno, una cifra che si aggirerebbe sui 1400 dollari . Denari guadagnati da Ting grazie alla pubblicità veicolata verso la sua app gratuita da parte della nuova piattaforma di Apple, iAd.
Entrate garantite per mezzo di un valore insolitamente alto dell’eCPM, ovvero dell’indice che calcola il costo effettivo di mille impression . La app di Jason Ting avrebbe un eCPM pari a poco meno di 150 dollari . Un valore che avrebbe sorpreso lo stesso sviluppatore a stelle e strisce.
“Ho la sensazione che le persone si stiano ancora godendo la novità di iAd – ha spiegato Ting – ma non sono sicuro che questi valori così alti continueranno. Dal momento che l’eCPM è calcolato a partire da una combinazione di impression e click, credo comunque che si continuerà con un flusso accettabile, anche se da parte di quegli utenti che utilizzano l’applicazione senza necessariamente cliccare sul messaggio pubblicitario”.
C’è tuttavia chi ha ridimensionato i dati forniti da Jason Ting. La cifra da lui guadagnata sarebbe pari a circa 800 dollari, tolto il 40 per cento di ritenuta da parte della Mela . E la stessa piattaforma pubblicitaria iAd provvederebbe al ricambio del messaggio ogni 3 minuti, diversamente da altri canali che aggiornano ogni 30 secondi.
In un post apparso sul suo blog , un altro sviluppatore per iPhone di nome Kenneth Ballenegger ha quindi mostrato calcoli più realistici, basati appunto sulle due condizioni di cui sopra. Il valore dell’eCPM si aggirerebbe in media su una cifra che va da un dollaro a un dollaro e cinquanta . I numeri stratosferici di Ting sembrano così lontani.
Mauro Vecchio