Nelle scorse settimane la chiusura di un’operazione da 34 miliardi di dollari che ha permesso a IBM di acquisire Red Hat. Oggi l’annuncio di un’iniziativa rivolta alle realtà enterprise con lo scopo di favorire e accelerare il processo di adozione del cloud ibrido.
IBM e Red Hat insieme per il cloud ibrido
Il gruppo di Armonk parla di Cloud Paks, una gamma di soluzioni software pre-integrate e basate su OpenShift. Studiate per ridurre sia i tempi di sviluppo delle applicazioni sia le spese operative, consentiranno a gran parte dei software IBM (DB2, WebSphere, API Connect per Watson Studio e Cognos Analytics) di operare su qualsiasi piattaforma, anche su cloud privato o pubblico di provider terzi come AWS, Azure, GCP (Google) e Alibaba.
Quello di cui oggi parla IBM viene definito il “Capitolo Due” della Digital Reinvention: dopo aver risposto ad esigenze legate all’infrastruttura di base (computing, storage, networking), si passa ora alla sfida che consiste nello spostare sul cloud le applicazioni ritenute vitali e di maggior valore per le aziende, lasciando loro la piena libertà nella scelta del partner a cui affidarsi.
È in una prospettiva di questo tipo che entrano in gioco Cloud Paks e Red Hat, al fine di favorire la transizione in modo sicuro e affidabile. I software e i servizi annunciati saranno resi disponibili sulla piattaforma ibrida multicloud di IBM basata su tecnologie open source come la già citata OpenShift e Red Hat Enterprise Linux.