IBM vuole diventare la piattaforma base per il cloud degli istituti finanziari. Non si tratta soltanto di un obiettivo dichiarato, o una sorta di manifesto per presentarsi sul mercato, ma di un progetto a tutto tondo che mette il cloud al centro ed i partner in contatto diretto con il gruppo. L’approdo in squadra di BNP Paribas , tra i principali istituti finanziari a livello europeo, è la conferma della bontà della strategia messa in atto, tale per cui IBM si candida ad essere ben più di un semplice fornitore di servizi.
BNP Paribas nell’IBM Industry Cloud Advisory Council
Quello che il gruppo sta sviluppando è un vero e proprio ecosistema di partner denominato Industry Cloud Advisory Council, comprensivo di tutte le istituzioni finanziarie che hanno già adottato IBM Cloud for Financial Services. Mettere assieme tutti i clienti (tra i quali entità del calibro di Bank of America) significa creare un polo di interesse di enorme magnitudo, i cui interessi possono essere messi a fattor comune per affrontare assieme, in sinergia, le sfide che il comparto ha la responsabilità di intraprendere.
Stiamo guidando l’innovazione nel settore dei servizi finanziari e siamo in grado di collaborare con un ecosistema che registra un continuo ingresso di provider tecnologici, dalle piccole startup ai leader del settore. Rafforzeremo ulteriormente la nostra collaborazione con IBM, in quanto IBM Cloud for Financial Services ci permette di portare avanti il nostro percorso di migrazione verso il cloud e di trasferire progetti mission-critical in completa sicurezza, soddisfando gli standard normativi del settore.
Bernard Gavgani, CIO BNP Paribas
Attraverso il Financial Services Cloud Advisor Council verrà fornita consulenza specifica ai partner, così da poter fornire un servizio di assistenza continuativo e proattivo attorno all’IBM Cloud Policy Framework for Financial Services: la consapevolezza è quella per cui il matrimonio tra il cloud ed i servizi finanziari vada inteso non come un prodotto finito o un semplice servizio da erogare, ma come un cantiere in pieno sviluppo che – per mutuo interesse – ha il dovere di essere sviluppato giorno dopo giorno sulla base di una innovazione continuativa, di un contesto legislativo in continuo adeguamento e di necessità che crescono giorno dopo giorno in linea con le aspettative degli enti finanziari coinvolti.
L’adozione dei financial services di IBM da parte delle principali istituzioni finanziarie e dei partner tecnologici mondiali evidenzia come le funzionalità di crittografia di IBM Public Cloud siano in grado di rispondere alle esigenze di tutti i settori altamente regolamentati, tra cui servizi finanziari, assistenza sanitaria, telecomunicazioni, compagnie aeree e altro ancora. La piattaforma di IBM è in grado di soddisfare i requisiti normativi e dà vita ad un ecosistema collaborativo in cui banche e fornitori possono compiere transazioni in totale sicurezza.
Howard Boville, Senior Vice President IBM Cloud
Questo approccio è confermato dal fatto che nelle prossime settimane sarà lanciato l’IBM Research Cloud Innovation Lab, tramite il quale i membri dell’ecosistema finanziario che ha baricentro sul cloud IBM potranno sperimentare tutte le novità che poco alla volta saranno poste in essere. Le maggiori banche a livello internazionale potranno pertanto sperimentare in “beta release” i passi avanti della ricerca IBM, potendo così cogliere al volo le innovazioni che i laboratori del gruppo andranno a proporre volta per volta.
Il senso della sfida è chiaro: in ballo non c’è un rapporto fornitore-cliente, ma una vera e propria partnership coordinata per far sì che le sinergie della collaborazione possano generare valore per tutti gli attori coinvolti.