Linux, applicazioni per la produttività open source e cloud computing. Sono questi i principali ingredienti della nuova ricetta informatica preparata da IBM e Canonical per i paesi poveri e in via di sviluppo, primi tra tutti l’Africa.
La collezione di software proposta dalle due aziende comprende la distribuzione Linux Ubuntu, la suite per l’ufficio open source Lotus Symphony e l’IBM Client for Smart Work, che fornisce l’accesso via Web ad alcuni servizi e applicazioni per la produttività e la comunicazione. Il tutto è stato pensato per girare su dispositivi con poche risorse di calcolo, come netbook, thin client e persino smartphone.
Gli utenti che necessitano di servizi e strumenti per la collaborazione possono iscriversi, con abbonamenti che partono dai 10 dollari al mese, al servizio LotusLive.com : questo permette a professionisti e aziende di restare in contatto con partner, fornitori e clienti attraverso servizi di comunicazione, social networking, instant messaging, file sharing e virtual meeting.
“Con questa offerta intendiamo aiutare le imprese che operano in Africa a colmare il digital divide e aggirare gli elevati costi dei PC tradizionali e del software proprietario” ha affermato Mark Shuttleworth, fondatore e CEO di Canonical. Shuttleworth sembra particolarmente azzeccato nel ruolo di partner di questa iniziativa non solo per il suo legame con Ubuntu, una delle distribuzioni Linux desktop più apprezzate dagli utenti finali, ma anche e soprattutto per la sua nazionalità sudafricana (oggi Shuttleworth ha la cittadinanza sia nel Regno Unito, dove abitualmente vive, che in Sudafrica, dove è nato).
Inizialmente IBM distribuirà Client for Smart Work attraverso due Internet provider sudafricani, Inkululeko e ZSL. Il suo principale obiettivo è quello di diffondere il proprio software e quello di Canonical presso enti governativi, scuole, istituzioni e aziende.
La scelta di utilizzare il cloud computing, però, non convince tutti : è noto infatti come in Africa le infrastrutture di rete siano spesso sottodimensionate e lente. Esempio ne è il curioso e recente esperimento che, proprio in Africa, ha visto un piccione battere in velocità una linea ADSL nel recapito di 4 GB di dati. Almeno inizialmente, dunque, l’offerta di IBM e Canonical sembra corteggiare soprattutto le imprese e le istituzioni africane servite da linee veloci e affidabili.
Alessandro Del Rosso