Passare con il rosso e bruciare il semaforo è di per sé un’azione pericolosa nonché un’infrazione del codice della strada: se il brevetto recentemente depositato da IBM dovesse un domani tradursi in un dispositivo reale saranno tempi duri per i furbi al volante. Si tratta di un sistema che trasformerebbe i semafori da semplici lampioni colorati in severissime entità cui gli automobilisti dovranno cedere parte della propria sovranità sul veicolo. In favore di una maggiore efficienza energetica.
Stando alla descrizione della richiesta di brevetto si apprende che è stato denominato “System and Method for Controlling Vehicle Engine Running State at Busy Intersections for Increased Fuel Consumption Efficiency”: in sostanza si tratta un metodo per manovrare i motori a seconda dei semafori stabilendo una comunicazione diretta tra il segnale luminoso e le automobili in prossimità di esso . Una volta ferme, si vedranno spegnere e riaccendere il proprio motore in base ai tempi ottimali stabiliti dal sistema: l’obiettivo è quello di valutare il funzionamento di un metodo ulteriore per ridurre le emissioni di CO2.
Lungi ancora dal diventare realtà, questo sistema è già stato soppesato da alcuni addetti ai lavori che ne hanno elogiato le caratteristiche, esprimendo contemporaneamente alcuni timori circa la sicurezza degli automobilisti in caso di malfunzionamento o altre eventualità come quella di un attacco da parte di cracker. Eventualità che potrebbero rivelarsi ancora più pericolose nel caso venga utilizzato su altre reti di transito come quella ferroviaria, la cui gestione è già in buona parte automatizzata.
Qualcosa di simile lo avevano mostrato nel 2008 Ford e Audi , quest’ultima con Travolution , un sistema dotato di software che comunica in tempo reale con i semafori e con il guidatore. Mentre in Gran Bretagna si pensa già da tempo al progetto di uno stratagemma efficace in grado di rallentare gli automobilisti frettolosi demandando via satellite parte del controllo del veicolo a un sistema centralizzato.
Giorgio Pontico