Come tanti altri giganti della tecnologia, anche IBM annuncia i suoi piani per l’intelligenza artificiale confermando l’intento di puntare sulle nuove soluzioni avanzate nel settore. Il primo impegno mostrato durante la conferenza annuale Think è WatsonX, nuova piattaforma che offre strumenti per creare modelli di intelligenza artificiale e fornisce l’accesso a modelli preaddestrati per la generazione di codice, testo e altro ancora.
IBM punta sulle IA
La recente rimozione di 7.800 annunci di lavoro da parte di Arvind Krishna e soci, correlata direttamente all’uso delle IA al posto dei lavoratori umani, è stato il primo, chiaro segnale della volontà di IBM di puntare sull’intelligenza artificiale generativa, nonostante i dipendenti abbiano già esternato i loro dubbi relativi a trasparenza e privacy.
Nel tentativo di rasserenare coloro che non approvano l’evoluzione rapida delle IA, WatsonX offre ai clienti l’accesso al set di strumenti, all’infrastruttura e alle risorse di consulenza di cui hanno bisogno per creare i propri modelli di intelligenza artificiale, perfezionando al contempo i modelli già esistenti sulla base dei dati a loro disposizione. In altre parole, si tratta di soluzioni aziendali che non sostituiscono i lavoratori umani ma li accompagnano verso l’incremento della produttività e la semplificazione del flusso di lavoro.
In tutto, al momento del lancio, IBM offre sette modelli preaddestrati, alcuni dei quali sono open source: i più importanti sono fm.model.code, che permette all’intelligenza artificiale di scrivere linee di codice a partire da un comando impartito con linguaggio naturale; fm.model.NLP, per generare stringhe di testo inerenti a settori specifici; e fm.model.geospatial, il quale aiuta a pianificare i cambiamenti dell’ambiente in seguito a calamità naturali e altri processi geofisici.
Arvind Krishna, CEO di IBM, ha dichiarato:
“Consentiamo a un’azienda di utilizzare il proprio codice per adattare [questi] modelli al modo in cui desidera eseguire i propri playbook e il proprio codice. È per i casi d’uso in cui le persone desiderano avere la propria istanza privata, su un cloud pubblico o nei propri locali.”
Insieme a Watsonx.ai, sotto lo stesso ombrello del marchio WatsonX, IBM ha presentato Watsonx.data, un archivio dati progettato affinché le aziende e le istituzioni possano realizzare un singolo punto di accesso tramite il quale effettuare ricerche su documenti interni e automatizzare la loro gestione, integrando i database e gli strumenti già esistenti all’interno dell’organizzazione interessata.
Infine, a complemento di queste due soluzioni troviamo Watsonx.governance, toolkit focalizzato sulla protezione della privacy dei clienti e identificazione di bias, in maniera tale che le organizzazioni possano soddisfare gli standard etici.
Novità lato hardware
Non mancano poi novità lato software e hardware parallele a WatsonX, a partire dalle nuove GPU nel cloud IBM ottimizzate per carichi di lavoro ad alta intensità di calcolo, arrivando fino alla dashboard IBM Cloud Carbon Calculator utile alla misurazione delle emissioni di carbonio generate attraverso l’utilizzo del cloud. Quest’ultima soluzione, in particolare, è stata sviluppata in collaborazione con Intel.