Le grandi aziende scommettono sull’Intelligenza Artificiale. Le grandi aziende investono sul machine learning. Le grandi aziende credono nel dogma dell’innovazione. Ma secondo i CEO, l’asset su cui occorre impegnarsi in modo particolare è il capitale umano.
IBM: si scommetta sul capitale umano
È questa la conclusione a cui è giunto uno studio di IBM Institute for Business Value (IBV), secondo cui per le aziende sarà del tutto cruciale capire quali equilibri possano regolare il lavoro da remoto per creare le giuste dinamiche, i giusti stimoli e le migliori sinergie. La realtà è che la pandemia non ha cambiato soltanto il contesto, ma anche la percezione del contesto stesso. Così come è cambiato il mercato del lavoro, allo stesso modo sono cambiate le persone e ora dovranno cambiare le aziende per trovare la giusta crasi tra tutte queste dinamiche. La flessibilità del lavoro (in termini di spazio/tempo e modalità), in particolare, sembra essere al centro degli obiettivi dei lavoratori, prima ancora di altri bonus: una priorità che proprio il 2020 ha fatto emergere tra i fattori dominanti di questa fase di cambiamento.
Secondo quanto emerso nello studio, “il 77% degli amministratori delegati più performanti a livello mondiale e il 54% dei CEO italiani riferiscono che daranno la priorità al benessere dei dipendenti anche se ciò può influire sulla profittabilità a breve termine dell’azienda, rispetto al 39% di quelli meno performanti, il che riflette la particolare attenzione che i top manager di successo hanno nei confronti delle proprie risorse“.
Cloud, AI e IoT sono considerati da tutti i CEO le tecnologie capaci di avvantaggiare le proprie organizzazioni. Anche i CEO italiani mostrano apprezzamento verso queste tecnologie: IoT 79%, Cloud 73%, AI 48%. Tuttavia, più del doppio dei CEO più performanti sono convinti che la sfida principale attualmente sia costituita dalle fondamenta tecnologiche alla base del business.
IBM, che da parte sua opera nello sviluppo di soluzioni tecniche che hanno il dovere di fornire risposte a questo tipo di esigenze, ritiene che in questa fase occorra “scegliere piattaforme tecnologiche flessibili e scalabili come l’open hybrid cloud, investire nel benessere delle risorse, stringere partnership e adottare un approccio di open innovation“. Insomma: nel momento in cui la tecnologia sembra prendere il sopravvento a seguito dell’emergere delle soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale, le aziende sembrano invece vedere nel capitale umano quell’elemento debole da rafforzare ad ogni costo affinché la catena produttiva non arrivi a spezzarsi. La pandemia ha generato nuove fragilità e la tecnologia, ancora una volta asservita all’uomo, dovrà fornire le risposte a questa emergenza.