Il mainframe non soccomberà alla concorrenza dei più piccoli e meno costosi server, ma di certo cambierà pelle adottando i punti di forza dell’avversario. Vale a dire: contenimento delle dimensioni, maggiore attenzione ai consumi e accelerazione sulla virtualizzazione. Ne è convinta IBM, che in questo modo rinnova la sfida ai computer di fascia alta di Hp e Dell.
Dopo l’annuncio di ieri , Big Blue ha fornito le specifiche di System z10, il nuovo mainframe che punta a coniugare prestazioni rafforzate e contenimento dei consumi energetici. Alla base del nuovo data center c’è la filosofia del servizio: la risorsa fisica diventa fulcro di tutte le necessità tecnologiche dell’azienda, superando la classica ripartizione delle unità di calcolo.
Cresce la potenza, calano i consumi: i numeri del nuovo mainframe
Secondo i dati forniti da IBM, System z10 ha una velocità del 50% superiore rispetto al predecessore z9, lanciato sul mercato tre anni fa, e garantisce il 70% di capacità in più. In termini pratici, il nuovo prodotto “equivale” a quasi 1.500 server x86, con un ingombro minore dell’85%, una capacità 30 volte superiore e costi energetici inferiori fino all’85%, “a patto che poi il singolo cliente ne ottimizzi l’utilizzo, senza sprechi”. Come ben sanno i lettori di Punto Informatico , anche un processore Pentium di quelli comunemente utilizzati a casa può avere consumi ingenti se male impiegato.
Complessivamente, il mainframe ha richiesto un investimento da un miliardo e mezzo di dollari, cinque anni di sviluppo e il lavoro di 5mila persone. Il nuovo computer utilizza 64 processori contro i 54 dello z9, vantando un corrispondente incremento delle prestazioni. La velocità del canale dell’I/O è passata da 3 GB al secondo dello z9, a 6 GB al secondo, mentre la velocità del processore è di 4,4 GHz, rispetto agli 1,7 GHz del modello precedente.
Il mainframe utilizza un processore Quad Core e supporta Linux, XML, Java, WebSphere e i servizi SOA. “La crescita delle infrastrutture IT ha comportato un aumento notevole dei costi e delle complessità, provocando spesso problemi di inefficienza”, ha spiegato presentando il prodotto Francesco Stronati , vice presidente systems and technology group. “L’obiettivo principale è stato dunque di puntare sulla condivisione delle risorse IT, in modo da ridurre le criticità”.
Le caratteristiche
“Capacità just in time” è lo slogan adottato dai relatori ieri a Milano per accompagnare la presentazione del mainframe. Nella pratica, z10 consente di aumentare la potenza e la capacità di elaborazione quando è necessario, per poi rientrare nei canoni tradizionali. Così, ad esempio, le banche o le aziende commerciali possono rifornirsi automaticamente di livelli prefissati di potenza di elaborazione per gestire i picchi della domanda, magari programmandoli in base agli andamenti degli anni precedenti. Se, invece, il picco giunge inatteso, il sistema consente di effettuare in automatico il provisioning della potenza di elaborazione.
L’altro concetto base è l’efficienza: gli analisti IBM assicurano che System z10 può funzionare con un tasso di utilizzo del 100%. Lo zOS, uno dei sistemi operativi dello z10, può gestire operazioni basate su politiche preimpostate, adeguandosi in maniera tempestiva a picchi e cali. Non si tratta di una novità assoluta, visto che il concetto di cloud computing accompagna IBM già da qualche tempo . L’aspetto innovativo riguarda le applicazioni rese possibili dal nuovo prodotto. Ad esempio, i clienti che si recano in banca hanno esigenze diverse: alcuni necessitano di contanti, domanda che richiede una risposta immediata; altri chiedono un mutuo, che prevede un processo più lungo. Il mainframe e l’integrazione con il suo sistema operativo (z/OS) consente di decidere quali richieste sono critiche, stabilendo le priorità.
La gestione delle autorizzazioni ha il suo cuore in un sistema di algoritmi crittografici affidati agli amministratori. Tocca a loro, infatti, stabilire i livelli di sicurezza e autorizzazione per consentire agli utenti ammessi di accedere alle informazioni sensibili presenti sul sistema. Così, un dipendente che ha un’autorizzazione di primo livello potrebbe non essere ammesso alle informazioni su retribuzioni, promozioni e risorse umane per quegli stessi dipendenti. Cosa magari consentita, invece, al direttore finanziario o all’amministratore delegato.
EAL5 su tutto
Il nuovo mainframe è tagliato in particolare sulle esigenze delle organizzazioni più complesse – quelle che possono pagare il milione di dollari di prezzo – e non è un caso se gli esempi portati dai relatori siano stati incentrati sul mondo finanziario. Per questo motivo, grande enfasi è stata riservata al tema della sicurezza. System z è il primo server al mondo, dice IBM, ad aver ottenuto l’EAL5, Evaluation Assurance Level 5, certificazione per la sicurezza e le ripartizioni assegnata dal governo statunitense. Il livello massimo sta a certificare che le partizioni virtuali aperte con i sistemi operativi sono le stesse che si avrebbero se si gestisse un altro server collegato a System z. Questo consente di allocare le risorse on-demand, senza rischi per la sicurezza delle informazioni che passano attraverso i sistemi operativi.
Gli altri annunci
IBM ha proseguito la due giorni di grandi annunci – iniziata con il piano di buy-back (riacquisto di azioni proprie) da 15 miliardi di dollari, premiato con un balzo delle quotazioni azionarie – con il nuovo software Information on Demand per System z della controllata Cognos. La combinazione del software e di System z10 consente di analizzare i dati tra centinaia di milioni di operazioni legate al business.
Infine, IBM ha annunciato la disponibilità di DB2 per z/OS Value Unit Edition, che fornisce un servizio one-time-charge (OTC) per semplificare il deployment di nuovi carichi di lavoro applicativi. Tra qualche mese, inoltre, System z sarà arricchito con nuove funzionalità di Master Data Management e Data Warehouse, come InfoSphere Master Data Management Server per System z, che consente alle imprese di gestire a livello centrale i dati sui clienti, prodotti e contabilità.
Luigi dell’Olio