Anche IBM si unisce alla schiera delle aziende che hanno deciso di optare per un round di licenziamenti al fine di ridurre la propria forza lavoro e contenere le spese operative in questo periodo di crisi sanitaria ed economica. Si tratta di una delle prime importanti decisioni prese da Arvind Krishna, nuovo CEO che il mese scorso ha ereditato la guida del gruppo da Ginni Rometty in seguito alla nomina di inizio anno.
IBM: taglio alla forza lavoro, via in migliaia
La scelta sembra essere giustificata dagli introiti che nell’ultimo periodo hanno visto una contrazione in conseguenza alla flessione degli investimenti nel mercato software da parte dei clienti. Al momento non è dato a sapere quanti collaboratori verranno messi alla porta, ma una fonte ritenuta a conoscenza dei piani afferma che saranno interessate diverse migliaia di persone. Ad oggi IBM impiega circa 352.600 dipendenti in tutto il mondo (dato aggiornato a gennaio). Riportiamo di seguito in forma tradotta un estratto dal comunicato ufficiale in merito.
Il lavoro di IBM in un mercato altamente competitivo richiede flessibilità per mischiare costantemente skill di alto livello e le decisioni in merito della nostra forza lavoro vanno nell’interesse del nostro business sul lungo termine.
Stando alle informazioni fin qui trapelate il taglio dovrebbe riguardare anche l’unità al lavoro su Watson e più in generale i progetti legati a intelligenza artificiale e supercomputer. Solo poche settimane fa il nuovo CEO ha affermato che il gruppo si sta preparando a una serie di acquisizioni per spingere sui fronti cloud e IA.