IBM ha fatto causa ad un suo ex manager, diffidandola dall’iniziare a lavorare presso Oracle: la nuova posizione contrasterebbe con una clausola di non competizione.
Joanne Olsen ha lasciato IBM, presso cui lavorava come manager nella divisione servizi, dopo 31 anni: aveva l’intenzione di passare a Oracle che l’avrebbe assunta come vicepresidente senior. Tuttavia grazie al ruolo ricoperto presso IBM, la donna sarebbe a conoscenza di tutte le strategie di sviluppo dell’azienda , per cui un eventuale passaggio al diretto concorrente causerebbe danni collaterali non trascurabili.
Proprio per questo IBM si era tutelata facendo firmare alla dipendente una clausola di non-concorrenza , per la verità abbastanza standard, in cui si impone di non unirsi ad un concorrente nell’anno successivo all’abbandono di IBM.
Un precedente è tuttavia contrario a IBM: l’anno scorso, quando l’azienda tentava allo stesso modo di impedire a David Johnson, vertice del settore acquisizioni, di passare a Dell, un giudice le ha dato torto considerando che Johnson non avesse conoscenze specifiche tali da costituire “segreti industriali”.
Claudio Tamburrino