Chiedi al CEO di IBM che cosa pensa di HP e del suo ex-amministratore delegato e lui ti dirà quello che pensa: HP non è più quella di un tempo e Mark Hurd ha grandemente contribuito alla dismissione delle risorse per la ricerca, dice Sam Palmisano intervistato dal Wall Street Journal .
Palmisano commenta il passaggio di Hurd da HP a Oracle e critica la sostanziosa buonuscita ottenuta dal primo: un cosa che per il CEO di IBM non andava fatta, perché in questo mondo il “denaro degli azionisti” non viene gestito nel migliore dei modi.
HP aveva provato a bloccare il passaggio di Hurd a Oracle ma oramai era troppo tardi, il danno era già stato fatto negli anni passati quando Hurd aveva tagliato “tutti i fondi per la ricerca&sviluppo”. Prima che entrassero in azione le forbici del suo ex-CEO, dice Palmisano, HP “era solita essere un’azienda molto innovativa”.
Palmisano giustifica l’ acquisizione di 3PAR proprio con questa mancanza di inventiva, anche se la giudica troppo costosa nonostante HP non avesse praticamente alternative visti i tagli al reparto R&D di cui sopra. IBM non avrebbe mai speso tanto, garantisce il CEO.
I toni aspri di Palmisano nei confronti di Hurd si addolciscono quando parla di Oracle: il colosso dei database – per il quale Hurd ora lavora – “investe” e “ha fatto un ottimo lavoro”, dice il CEO di IBM, e Big Blue lo considera come il suo maggior rivale sul lungo termine .
Alfonso Maruccia