Washington (USA) – Il benessere di una nazione è determinato anche dal grado d’innovazione tecnologica: è il caso della fortunatissima International Business Machines , premiata da George W. Bush con la National Medal of Technology per “aver contribuito negli ultimi 40 anni” a molti “passi in avanti” compiuti dalla società statunitense.
La medaglia all’high-tech non è certo il lieto risultato delle prestazioni commerciali di IBM, in netta controtendenza rispetto ad un glorioso passato, quanto un riconoscimento istituzionale per la ricerca applicata alle tecniche di fabbricazione microelettroniche.
Tra i meriti riconosciuti alla storica multinazionale statunitense spiccano invenzioni fondamentali, come quella dei chip DRAM o l’uso del germanio, componente solitamente utilizzato nei processi di assemblaggio di microprocessori ed altri circuiti integrati. Nella lista delle tecnologie premiate figura anche il sistema di produzione SOI, Silicon on insulator , studiato per abbassare il consumo energetico dei chip e garantire più resistenza agli sbalzi di tensione.
Il premio ottenuto da Big Blue è il più importante tra quelli con cui Washington premia gli “innovatori” e viene conferito solo alle aziende che fanno la differenza . “Negli ultimi 20-30 anni abbiamo facilitato la vita economica e sociale di milioni di cittadini e contribuito alla sicurezza nazionale”, dichiara trionfante Bernard Meyerson, direttore tecnologico del gigante di Armonk.
IBM si è imposta “nel settore delle tecnologie elettroniche e dei semiconduttori, nell’uso di nuovi materiali per migliorare la qualità della vita degli americani”, dichiara invece George Scalise, presidente della Semiconductor Industry Association .
T.L.