Sarà IBM a sviluppare il progetto DARPA volto a creare un supercomputer che riproduce fedelmente le attività di un cervello umano. A supporto del colosso dell’informatica saranno chiamate cinque università statunitensi. L’obiettivo è ambizioso: creare un computer simile al cervello umano e dare una svolta al futuro del computer.
Il progetto, finanziato per una cifra di quasi 5 milioni di dollari per la sola fase iniziale, rientra nel programma chiamato SyNAPSE ( Systems of Neuromorphic Adaptive Plastic Scalable Electronics ) e durerà circa 9 mesi, ultimati i quali dovrebbe essere completato il primo computer in grado di ricreare capacità proprie del cervello umano: percezione, cognizione, azione ed interazione, simulandone anche l’efficienza, la rapidità di calcolo e gestione di numerose informazioni in simultanea, nonché i bassi consumi.
“La mente ha la straordinaria capacità di integrare informazioni tratte da una varietà di sensi, come vista, udito, tatto e olfatto e può creare categorie di spazio, tempo e interrelazioni senza fatica” dichiara Dharmendra Modha, manager dell’iniziativa di IBM. “Attualmente non esistono computer che possano anche solo avvicinarsi in maniera remota alle sue capacità. La mente nasce dalla complessità del cervello” continua.
Una dichiarazione che IBM e soci si apprestano a smentire: così come è vero che sino ad ora nessuna macchina è stata in grado di avvicinarsi al cervello, è anche vero che lo sviluppo di nuove tecnologie ha dato vita a diverse possibilità. Combinando tra loro queste nuove tecnologie si può ottenere un risultato apprezzabile. O perlomeno questo è quanto si spera.
Soprattutto grazie alla congiunzione di tre fattori fondamentali. Secondo Modha il tempo è arrivato grazie ai progressi fatti dalle Neuroscienze , alla capacità dei supercomputer di effettuare numerose simulazioni allo stesso tempo, nonché grazie alla nanotecnologia che ha reso possibile la ricreazione delle sinapsi, elemento cruciale per riuscire a costruire un dispositivo complesso come un cervello umano.
Non è il primo tentativo per IBM: lo scorso mese è stato annunciato un altro progetto relativo al programma SyNAPSE che prevede la ricostruzione del cervello di un gatto . Le ambizioni di IBM sono alle stelle: “Crediamo che il nostro progetto di computer cognitivo contribuirà a modellare il futuro dei computer in maniera significativa, portando alla luce nuove tecnologie che attualmente non possiamo nemmeno immaginare” dichiara Josephine Cheng, fellow di IBM.
Vincenzo Gentile