Non è stato certo un periodo semplice quello che ha visto il nuovo amministratore delegato di IBM insediarsi alla guida del gruppo. Lo testimoniano i risultati finanziari relativi al Q2 2020 che di fatto rispecchiano l’andamento dell’economia a livello globale: 18,1 miliardi di entrate in calo del 5% rispetto a dodici mesi fa e utile netto giù del 46%. Il business ha però retto bene l’impatto della crisi, tanto da superare le aspettative degli analisti con un conseguente balzo nelle contrattazioni del titolo in borsa.
Il Q2 2020 di IBM tra cloud e Red Hat
In positivo le attività Cloud & Cognitive Software che includono quelle legate al cloud e a Red Hat, su del 3% con entrate pari complessivamente a 5,7 miliardi di dollari. Un calo del 7% è stato invece registrato da Global Business Services che risente del declino nella richiesta di soluzioni per il management. Segno negativo anche per Global Technology Services (-8%) e Global Financing (-25%), mentre Systems cresce (+6%) trascinata dalle attività legate a cloud e storage. Queste le parole di Arvind Krishna, il nuovo CEO del gruppo che all’inizio di aprile ha preso il posto di Ginni Rometty, intervenuto nella giornata di ieri in una conferenza rivolta agli investitori.
È probabile che per la ripresa economica che stiamo aspettando ci vorrà più tempo rispetto a quanto abbiamo sperato in marzo.
Per l’immediato futuro IBM prevede una ripresa prima nei territori europei e asiatici, grazie alla riapertura delle attività produttive pur con tutte le precauzioni del caso. Negli Stati Uniti bisognerà invece attendere che la coda della pandemia si esaurisca prima di poter tornare a crescere.