Le informazioni si affollano nella mente, sui telefonini, su appunti svolazzanti: persone da chiamare, appuntamenti a cui non mancare, liste della spesa e intuizioni che baluginano e svaniscono. Il sovraccarico informativo attanaglia l’uomo del XXI secolo. I lab israeliani di IBM sfoderano la soluzione: è uno strumento per potenziare i ricordi, che sopperisca al limitato buffer della memoria a breve termine e che supporti la memoria a lungo termine gestendo modelli mentali formato database.
I ricercatori IBM lo hanno battezzato Pensieve , il Pensatoio al quale nell’universo potteriano ci si affida per depositare i propri ricordi ed attingervi qualora la memoria vacilli. Con il Pensatoio ha in comune l’efficacia: a partire da dati concreti relativi alle situazioni nelle quale sono stati fissati appunti e informazioni, ricostruisce il contesto e consente all’utente di proiettarsi nel passato . Altra fonte di ispirazione per i ricercatori IBM è stato il memex , precursore dell’ipertesto delineato da Vannevar Bush, strumento capace di immagazzinare tutte le esperienze vissute da una persona, di ordinarle e di esplicitare le relazioni che vi intercorrono.
Pensieve agirà per organizzare il fiume di informazioni che scorrono nella quotidianità: si instillerà in dispositivi come smartphone e PDA, validi ausili per combattere l’overload cognitivo a mezzo registratori, cam, appunti e organizer. A razionalizzare le informazioni catturate alla rinfusa penserà il tool di IBM: facendo affidamento sui dati che smartphone e PDA consentono di raccogliere, quali le coordinate geografiche catturate a mezzo GPS integrato, lavorando sulle informazioni immortalate, digitate, registrate dall’utente, Pensieve ricostruirà il contesto nel quale il tutto è stato registrato a partire da geotag e coordinate temporali, stabilirà relazioni e intreccerà connessioni significative .
All’utente basterà connettere il dispositivo mobile con il proprio computer. Pensieve ingurgita immagini, registrazioni, video, appunti e tag . Le etichette apposte automaticamente dai device consentono a Pensieve di organizzarle, mentre il sistema di Optical Character Recognition e di Speech Recognition del memex di IBM tramuta immagini, video e suoni in informazioni riciclabili. Non sfuggono a Pensieve nomi, date, numeri di telefono e indirizzi: vengono riversati nella rubrica e negli organizer , associati alle immagini scattate nello stesso contesto in cui sono stati raccolti scatti di biglietti da visita o registrazioni. In questo modo, all’avvicinarsi di un evento programmato in agenda, Pensieve ricorderà all’utente il background dell’interlocutore con il quale dovrà confrontarsi, ripescherà situazioni analoghe, snocciolerà dettagli e minuzie ormai obliate.
Pensieve offre degli appigli per orientarsi nel proprio passato, per ricostruire situazioni, per non affidarsi alla propria fallibile memoria. Tornare ad incrociare lo sguardo di vecchie conoscenze di cui si sono dimenticati nome ed esperienze condivise spetterà all’utente del Pensatoio.
Gaia Bottà
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