IBM ricicla i suoi wafer

IBM ricicla i suoi wafer

Le lastre di silicio inutilizzabili vengono raschiate per rimuovere i circuiti integrati. Vengono poi convertite in celle fotovoltaiche
Le lastre di silicio inutilizzabili vengono raschiate per rimuovere i circuiti integrati. Vengono poi convertite in celle fotovoltaiche

Che fare degli scarti della lavorazione dei wafer? Che fare delle lastre di silicio inservibili? IBM pensa al riciclaggio e alla riconversione del materiale come risorsa a favore dell’industria del fotovoltaico.

Dal wafer alla cella fotovoltaica I wafer inutilizzabili subiscono un processo di riconversione: “letteralmente grattiamo via i circuiti integrati”, ha spiegato Tom Jagielski, che da un anno lavora al progetto nell’impianto IBM del Vermont, e si occuperà di esportarlo anche presso lo stabilimento dello stato di New York.

È The Register a sintetizzare il procedimento (illustrato sotto in un video): non si tratta che di un’ abrasione degli strati superficiali incisi , quelli che potrebbero rivelare alla concorrenza i segreti industriali di BigBlue. Questo processo finora è stato condotto con agenti chimici, chiosa cnet : IBM, utilizzando semplicemente dell’acqua e del materiale abrasivo, rende la procedura più ecologica, economica ed efficiente .

Una volta effettuata la rimozione degli strati incisi, il wafer può riconvertirsi seguendo due vie. Può continuare a servire IBM, prestandosi a delle prove di incisione ad uso interno: sarebbe uno spreco utilizzare delle lastre di silicio nuove di zecca per queste brutte copie . È altrimenti possibile convertirlo in cella fotovoltaica a favore dell’industria del solare, un’operazione possibile anche se il foglio di silicio è stato assottigliato da una mezza dozzina di incisioni e successivi raschiamenti.

IBM spiega che ogni anno il 3,3 per cento dei wafer prodotti si rivela inservibile. Si tratta di una mole di tre milioni di lastre di silicio l’anno che, se rivendute all’industria del solare potrebbero garantire a BigBlue risparmi annuali di oltre un milione di dollari. Si tratta di una quantità di silicio che, se fosse tutta impiegata nei moduli fotovoltaici potrebbe generare energia per alimentare 6mila abitazioni .

Quella riciclata e offerta in vendita da IBM non è che una piccola percentuale del silicio impiegato dall’industria del fotovoltaico. Tuttavia gli operatori del solare accettano con favore ogni contributo: il silicio è una risorsa sempre più richiesta e costosa.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
31 ott 2007
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