Tokyo (Giappone) – IBM ha rivelato i dettagli sulle attese versioni dual-core e mobile del processore PowerPC 970FX, lo stesso che Apple impiega sui propri computer con il nome di G5 . La prima versione, denominata PowerPC 970MP, sfrutta l’architettura multi-core di IBM integrando due CPU sullo stesso die di silicio; la seconda versione è invece un G5 a basso consumo di energia.
Il PowerPC 970MP arriverà sul mercato con frequenze di clock comprese tra 1,4 e 2,5 GHz, disporrà di 1 MB di cache L2 per ciascun core e utilizzerà un sistema di gestione dei consumi in grado di ridurre dinamicamente il voltaggio e il clock di ciascun core, eventualmente arrivando a spegnere uno dei due. Big Blue afferma che gli ambiti applicativi di questo nuovo chip vanno dai cluster di server ai sistemi embedded, come ad esempio i server a 64 bit di fascia bassa, i sistemi per lo storage aziendale e i dispositivi di rete ad alte prestazioni.
“Il PowerPC 970MP è una versione a doppio core del PowerPC 970FX indirizzata ai clienti che desiderano un processore con un package molto compatto, a basso costo, ad elevate prestazioni, e dotato del supporto ai 64 bit e alla tecnologia symmetric multiprocessing”, ha dichiarato IBM in un comunicato.
La versione a basso consumo del PowerPC 970FX, dotata di un singolo core, è stata progettata per sistemi che necessitano di processori discretamente potenti ma capaci di consumare meno di 20 watt: tra questi vi sono i notebook thin and light, le set-top box multimediali domestiche, le stampanti di classe enterprise e vari dispositivi embedded.
IBM sostiene che il suo nuovo chip mobile ha un consumo “tipico” di 13 watt a 1,4 GHz e 16 watt a 1,6 GHz. Il confronto diretto con il Pentium M di Intel risulta ancora difficile: a quanto pare il nuovo G5 dovrebbe avere un consumo massimo inferiore ai 27 watt del Pentium M standard, ma per poter valutare il suo rapporto consumo/performance bisognerà attendere i primi benchmark indipendenti.
I nuovi G5 potrebbero finalmente aprire la strada all’aggiornamento – tanto agognato dagli utenti della Mela – dei portatili di casa Apple, oggi ancora basati sui processori G4 . Dopo l’annuncio con cui Apple ha rivelato il suo piano di migrazione verso i chip di Intel , è difficile dire se i nuovi G5 troveranno ancora posto sui futuri modelli di Mac. Va detto che la transizione non sarà immediata, e richiederà per lo meno ancora un anno e mezzo per essere completata: un arco di tempo durante il quale la casa della Mela potrebbe decidere di lanciare i PowerBook G5 o eliminare i Power Mac biprocessore, rimpiazzandoli con più economici modelli dual-core. La grande incognita, ancora una volta, restano i tempi di IBM: al di là dei pochi dettagli tecnici qui riportati, infatti, il colosso non ha ancora annunciato la data di uscita sul mercato dei suoi nuovi chip.
L’annuncio dei nuovi processori ha inevitabilmente riaperto il dibattito ” sui se e sui ma ” della svolta epocale di Apple. Che sarebbe successo, si chiedono in molti, se IBM avesse lanciato sul mercato questi nuovi chip diversi mesi fa? Il lungo matrimonio tra Apple e Big Blue si sarebbe salvato o avrebbe sarebbe naufragato in ogni caso? Nessuno oggi sembra poter dare una risposta definitiva, ma c’è chi sostiene che le “lungaggini” di IBM potrebbero aver influenzato la scelta di Apple meno di quanto si era inizialmente ipotizzato: quest’ultima, infatti, sarebbe stata spinta a “tradire” IBM per Intel soprattutto per i migliori prezzi che il chipmaker sarebbe in grado di garantirle.
Il PowerPC 970FX, alla base dei due nuovi processori presentati da Big Blue, gira ad una frequenza massima di 2,7 GHz, contiene 512 KB di cache L2 e può contare su di un bus di sistema capace di fornire un’ampiezza di banda di 7,1 GB/s. IBM ha spiegato che il core del processore può elaborare fino a 5 istruzioni per ciclo di clock e inviare un’istruzione per ciclo a ciascuna delle sue 10 unità di elaborazione.